TdG - Zazzaro, la C finalmente
di Luigi Grasscutter
Giovanni Zazzaro, classe ‘99, Centro Sportivo Carabinieri, nella stagione interrotta bruscamente dal covid19 si è aggiudicato il GPI Giovani/discipline tecniche.
Nel GPI sono mancate all'appello numerose gare, in tutte le discipline: il mese e mezzo che il virus ha cancellato era denso di impegni agonistici di ogni tipo, sapete che fine ha fatto la WC.
Zazzaro, tuttavia, secondo le regole che la FISI aveva stabilito, avrebbe avuto pieno diritto di far parte della C, ed invece il suo nome nelle squadre uscite a maggio non c'era.
Un errore evidente, che infine è stato rimediato da parte della Federazione.
Non ci interessa come ciò sia accaduto, l'importante è che Zazzaro, autore di una buona stagione, abbia adesso la chance che si è guadagnato.
Lo avevamo incontrato in aprile, e lo abbiamo risentito in questi ultimi giorni: ecco cosa ci ha raccontato.
Buona stagione, con il GPI avresti dovuto entrare in C subito. Alla fine sei in C, seppur avendo perso il primo raduno. Raccontaci la tua stagione, e se vuoi questa ‘coda’ inaspettata.
La stagione passata è stata una stagione positiva, son cresciuto molto sotto molti aspetti. Non vedo l'ora di iniziare questa nuova avventura con la Squadra e vedere quanto riesco a migliorare ancora. Sinceramente non so quali siano stati i motivi dell'Iniziale esclusione, però son contento che alla fine tutto sia andato per il verso giusto, dandomi così l'occasione per poter dimostrare veramente quanto valgo e quanto posso migliorare. So di aver saltato il primo raduno ma sono ottimista su quelli che verranno e mi metterò subito al lavoro per recuperare quanto prima.
Raccontaci come sei arrivato a questo bel risultato: chi devi ringraziare, dove ti alleni...
Il mio è stato un bel viaggio, che ha avuto inizio da casa (Pozzuoli) ovviamente. Devo ringraziare prima di tutto la mia famiglia che mi ha supportato e sopportato in ogni momento della mia carriera, che ha creduto in me e investito ogni qualvolta ne avessi bisogno, fin dall'inizio, quindi dai primi viaggi per andare a sciare a Roccaraso agli ultimi, in Val d'Aosta, da cui poi mi hanno lasciato più autonomia. Ringrazio inoltre i miei preparatori atletici e allenatori: Furio Barba, Luca De Rosa e Andrea Norris che, insieme agli allenatori del CS Carabinieri (Patrick Thaler e Martin Karbon), mi han permesso di costruire e migliorare la condizione fisica e la tecnica sugli sci.
Cosa pensi della EC? Quest'anno i tuoi colleghi, sopratutto in slalom, hanno trovato piste insciabili...
Come ben sai il nostro è uno sport con molte variabili, dalle condizioni meteorologiche alla preparazione del materiale. La parola d'ordine in queste condizioni, dal mio punto di vista, è adattamento. Come mi ripete spesso il mio allenatore, "chi si adatta meglio, vince" .
Tra i tuoi colleghi più giovani, chi ti sembra pronto per l'alto livello della WC?
Sono molti i ragazzi che quest'anno han dimostrato di aver fatto un grande step in avanti, in particolare Giovanni Franzoni, che ha dimostrato in più occasioni di esser pronto a sperimentare questa nuova avventura.
Cosa pensi della ‘crisi del gigante’ in Italia? E' un dato di fatto, se guardiamo i risultati. Secondo te quali sono le cause?
A saperlo te lo direi. Scherzi a parte, quest'anno ho visto un miglioramento dei ragazzi in questa disciplina, specialmente nelle retrovie. Il lavoro che è stato fatto è servito ed in parte si è visto. Ovviamente non ci si può aspettare da subito dei miglioramenti netti, però sono state poste delle buone basi per l'anno che verrà. Son fiducioso. Vedremo cosa succederà specialmente in questo periodo particolare.