Mattia Cason, ‘99, ha concluso la sua prima stagione con la giacca della Nazionale B-discipline veloci, che aveva conquistato vincendo il GPI Junior 2018/19 nelle ‘veloci’.

Stagione difficile per lui: ambiente nuovo, asticella fissata più in alto...
Ai giovani talvolta si chiede di crescere in fretta, e con gli sci lunghi non è facile.

Mattia in EC ha fatto fatica, è vero, ma in qualche FIS ha ottenuto risultati discreti, soprattutto in SG, specialità nella quale è comunque entrato nei primi 150 del ranking.

Una stagione nella quale non ha brillato, ma che non può essere considerata una prova senza appello. 

L’agonismo è lungi dall’essere una scienza esatta, e crediamo che l’esperimento-Cason non possa considerarsi concluso dopo solo un anno di Squadra nazionale.

Lo abbiamo sentito in questo strano periodo, e dalle sue risposte capirete com’è andata la sua breve stagione, interrotta bruscamente dal covid-19.

Primo anno in squadra B. Raccontaci come è andata: compagni di squadra, staff, allenamenti...
Ero il più giovane e nuovo entrato nel Team. Quindi c’è voluto del tempo per conoscere lo staff e la metodologia d’allenamento. Poi col tempo mi sono amalgamato al gruppo. Alcuni ragazzi già li conoscevo, altri invece no. Per quanto riguarda gli allenamenti, abbiamo cercato di allenarci nel miglior modo possibile, anche se spesso le condizioni non ce lo hanno permesso. Ho trovato uno staff molto valido e preparato, che ringrazio.

Come valuti la tua stagione? Sei soddisfatto?
È stata una stagione molto difficile, ho faticato tanto. Ho sempre rincorso il risultato. Mi dispiace che sia finita anzitempo perché le ultime gare Fis mi avevano dato fiducia e dei segnali positivi.

In Coppa Europa, non solo quest’anno, hai faticato, meglio nelle FIS. Hai un’idea del perché?
Sicuramente i pettorali alti non hanno aiutato e il livello negli ultimi anni si è alzato notevolmente. Negli ultimi anni avevo fatto vedere dei buoni parziali essendo le prime esperienze nel circuito continentale. Quest’anno in effetti non sono riuscito a fare il passo voluto per molti motivi, tra questi anche il fatto di aver gareggiato su piste che non conoscevo. Nelle Fis ho dei pettorali migliori e le difficoltà tecniche delle piste sono minori.

Si parla di ‘tagli’ nelle squadre, non è un segreto...Tu cosa ne pensi?  Hai comunque ‘abbassato’ i punti in SG, sei un 99 ed entri nella proprio adesso nella categoria Senior...come affronterai la prossima stagione?
Purtroppo sono a conoscenza dei tagli che sembra verranno fatti anche per il particolare momento che stiamo attraversando. Sono scelte che competono a dirigenti e tecnici, certo che mi dispiacerebbe uscire dal progetto. Essere Senior non mi fa paura, ho 20 anni. Vengo da una stagione dove tutto è andato storto, ho voglia di riscattarmi e dimostrare quanto valgo. 
I punti a volte sono relativi perché non esprimono sempre in modo realistico il livello dell’atleta, in super-g comunque ho confermato un buon punteggio che dovrebbe permettermi di partire a ridosso dei 30 in Coppa Europa. In discesa mi sono purtroppo mancate le ultime gare, che sono state annullate.