TdG - Taranzano, ritorno alle origini
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Luca Taranzano, classe 1998, ex squadra C, in questa stagione da ‘fuori squadra’ ha ottenuto risultati molto buoni: FIS positive in gigante, primi punti in EC in super g e combinata...
Ecco cosa ci ha raccontato.
Ti aspettavi l’esclusione dalla Nazionale?
Alla fine della stagione 2018/19 ero consapevole del fatto che non ero riuscito ad esprimermi al meglio e che i risultati ottenuti erano alquanto deludenti; quindi si, me la aspettavo e credo che la mia esclusione sia stata motivata, sono i risultati che contano. I miei due anni in squadra nazionale sono stati molto difficili, un po’ per il mio carattere ed il mio approccio mentale alla situazione e un po’ per il sistema e l’organizzazione. Ho reagito all’esclusione dalla squadra in modo positivo e senza stress, sapevo che potevo ripartire con il mio team (Ski Dreams Nidec) e che avremmo fatto un gran lavoro come già in precedenza.
Quest’anno sei andato forte in GS. Come ti sei organizzato per gli allenamenti?
La mia stagione è stata molto positiva, soprattutto da metà in poi. I miei allenamenti erano al 100% gestiti ed organizzati dallo Ski Dreams Nidec e questo, anche se non è stato facile, è bastato a farmi tornare la fiducia in me stesso e a mettermi di nuovo a posto tecnicamente per esprimermi al meglio. Il mio recupero è stato anche possibile grazie al gran lavoro fatto con Biotecna, l’Ing. Boschiero e la Dott.ssa Luisa Finotti.
C’è chi ci prova anche fino ai 27/28 anni e oltre. A 22 com’è?
A 22 anni non sei vecchio ma non sei nemmeno più un giovane in questo sport. Decidere di provarci ancora non è stato facile perché si inizia a pensare anche ad altre cose per il proprio futuro, studiare, laurearsi...la differenza la fa la voglia di fare e la determinazione: se senti che hai ancora molto da dare e che hai voglia di lavorare e soffrire per dimostrare quanto vali, allora puoi ancora provarci e vincere.
In EC nelle ‘tecniche’ è molto dura. Cosa pensi della Coppa Europa?
Le mie esperienze in EC sono sempre state molto positive, penso che sia un circuito molto difficile e competitivo, il salto dalle FIS alla EC è marcato. Come in tutte le gare chi parte con i primi numeri è un po' avvantaggiato, ma nel circuito di EC questo vantaggio è molto limitato perché le piste sono quasi sempre preparate in modo ottimale ed il manto nevoso, spesso ghiacciato, molto raramente si rovina tanto da compromettere una prova. La cosa più complicata della Coppa Europa è il fatto di essere convocati, la maggior parte dei posti sono già occupati di diritto da chi fa parte delle squadre nazionali, però proprio per questo bisogna andare molto forte, sudarsi e meritarsi la convocazione. Cosa che intendo fare.
L’anno prossimo come pianificherai la tua stagione, virus permettendo?
Purtroppo questo virus mette molte incognite sul lavoro estivo e non solo, ma io sono fiducioso che passerà e potremo tornare ad una pseudo normalità e allenarci come si deve. L’anno prossimo sarò di nuovo nelle mani del mio team Ski Dreams Nidec con Gianluca Zanitzer, Francesco Princi e Maurizio Dunhofer che mi alleneranno al meglio come sempre.
Quali sono i tuoi obiettivi per la prossima stagione?
I miei obiettivi per la prossima stagione sono ambiziosi ma non impossibili, ciò che mi darebbe la carica giusta per continuare sarebbe guadagnarmi il posto fisso nel circuito di Coppa Europa e, perché no, magari la prima partecipazione a una gara di WC.