TdG - Pizio, tecniche e superg
di Luigi Grasscutter
Alessandro Pizio, 2001, nazionale C, nella stagione che il covid-19 ha sconvolto, è stato frenato da problemi fisici e da impegni collegati alla sua attività di atleta Poi, quando la stagione sembrava ad una svolta positiva, con una forma ritrovata, tutto si è fermato.
Alessandro nel complesso non ha brillato, come aveva fatto nella precedente, ma è molto giovane ed è ben lontano dall’aver raggiunto il suo limite, ci sono ampi margini di crescita che possono portarlo in alto.
Ecco cosa ci ha raccontato.
Stagione difficile: un piccolo infortunio, la fine anticipata per il virus...Come giudichi la tua stagione?
Purtroppo si, ho fatto fatica, da fine ottobre a inizio dicembre sono stato impegnato a Roma con il corso dei Carabinieri per entrare nel gruppo sportivo, chiaramente era una cosa che andava fatta ma ha tolto un po’ di tempo allo sci rendendo l'inizio di stagione difficoltoso.
Ancor prima di riprendere la forma e poter fare le mie prime gare di coppa europa ho preso una distorsione alla caviglia che mi ha tenuto fermo 20 giorni.
Riiniziare da capo nel bel mezzo della stagione non è stato per niente facile, e tra una difficoltà e l'altra ho fatto fatica ad ingranare, cosa che stavo facendo però nell'ultimissimo periodo prima che fermassero la stagione per il virus.
Mi spiace molto non aver potuto terminare la stagione perché io stavo rientrando in forma e c'erano ancora gare importanti come gli Assoluti.
Hai corso due super g nel finale di stagione con risultati molto buoni. Continuerai con la velocità?
Fare qualche esperienza in velocità era uno dei propositi della stagione che viste le complicazioni è stato messo un po’ in disparte, sono riuscito a fare solo due gare di superg che sono andate meglio di come avrei immaginato, sicuramente mi sono divertito molto e il fisico è buono anche per le discipline veloci.
Molto probabilmente porterò avanti questa esperienza anche l'anno prossimo.
Tra slalom e gigante hai una disciplina preferita?
Tra le due preferisco SL, in realtà perché è quella in cui vado meglio, però nei periodi in cui trovo feeling con il gigante mi piace molto anche quello.
Come ti sei trovato in Nazionale con compagni e staff?
Siamo un gruppo davvero unito, tra di noi ci stiamo tutti simpatici e non ci sono rivalità.
Anche con gli allenatori mi trovo molto bene, tutti con una grande esperienza e tutti con caratteri diversi, quindi ognuno riesce a trasmetterti qualcosa di buono.
Cosa pensi del ‘sistema Coppa Europa’? Spesso le discipline tecniche presentano piste impossibili per chi parte con pettorali alti...
Non sono l'atleta più adatto a cui chiederlo, dato che a causa dell'infortunio non ho ancora avuto esperienze in coppa Europa.
Da quello che ho potuto vedere quest'anno in slalom è stato in molte occasioni difficilissimo entrare nei 30 con gli ultimi numeri a causa della pista troppo rovinata.
In gigante sicuramente meglio, chiaramente non facile neanche lì, però mediamente le piste hanno retto meglio ed era possibile entrare nei 30 se si andava forte.
Sicuramente piste in condizioni migliori darebbero la possibilità a chi parte dietro di giocarsela, ma purtroppo le condizioni climatiche sono quello che sono, e non sempre è possibile preparare alla perfezione le piste.
Su cosa pensi di dover lavorare per continuare la tua progressione?
C'è tanto su cui lavorare, chiaramente per quanto riguarda la tecnica non si smette mai di crescere, però devo migliorare tanto l'approccio mentale alla gara per riuscire ad essere più costante, e sicuramente in questo senso la stagione passata mi ha fatto fare esperienza.