C'è vita nello sci croato post Kostelic
di Matteo Pavesi
La Croazia è uno stato indipendente dal 1991, anno in cui si separò dalla Ex Jugoslavia, contro la quale è stata in guerra fino alla fine del 1995; ha una superficie di 56mila km2 (quanto Lombardia, Veneto e Trentino) e una popolazione di poco più di 4 milioni di abitanti.
Parliamo di geografia o di sci alpino? Di sci alpino naturalmente! Tre anni dopo la fine della guerra, nella Coppa del Mondo femminile irrompe Janica Kostelic: non ancora 17enne, alla quarta gara in CdM arriva quarta in gigante, alla quinta gara, la prima in slalom, sale sul podio! E' l'inizio di un fenomeno che arriverà a vincere 30 volte in Coppa del Mondo, conquistando 3 Sfere di Cristallo generali e 11 medaglie tra Mondiali e Olimpiadi!
Grazie all'incredibile passione e al lavoro di "papà Ante", Janica (classe 1982) e - qualche anno più tardi - il fratello Ivica (classe 1979) dominano la coppa del mondo e creano da zero il movimento dello sci croato.
Non dimentichiamo infatti che Ivica ha vinto 26 volte in CdM, una Sfera generale e 7 medaglie tra Mondiali e Olimpiadi!
Grazie a loro la federsci croata CROSKI si rafforza, acquista una nuova capacità economica e può investire nei giovani, crea un movimento insomma: i frutti si vedono poco meno di 10 anni dopo, con Ana Jelusic, la prima croata fuori dalla famiglia Kostelic a salire sul podio, 2/a in slalom proprio sulla collina dello Sljeme alle porte di Zagabria. Tripudio.
Un anno più tardi sventolano le bandiere croate nella combinata della Val d'Isere: vince Bode Miller, ma il secondo gradino del podio è per Ivica Kostelic, il terzo per Natko Zrncic-dim, un vero 'specialista' della disciplina, tanto che da vincere il bronzo mondiale In Val d'Isere nel 2009 e conquistare altri 4 podi in CdM.
Dopo gli anni d'oro di Ivica lo sci croato ha continuato a portare atleti nella top10, come Rodes o Kolega, o Zubcic, che conquistò un 7/o posto 5 anni fa in Alta Badia, ma sembrava difficile poter avvicinarsi al podio.
Invece proprio Filip Zubcic ha continuato la sua crescita con alcune "top10" in gigante nelle passate stagioni, fino alla definitiva esplosione nella stagione in corso.
A Soelden esce nella prima manche, ma a Beaver Creek, lo scorso dicembre, è 8/o, poi 10/o in Alta Badia, e ad Adelboden sale per la prima volta sul podio, secondo alle spalle di Kranjec.
A Garmisch rimane ai piedi del podio per un decimo e ieri, in Giappone, il primo incredibile successo in carriera, in una specialità dove neanche il grande Ivica era riuscito a vincere.
E attenzione perchè Filip non è un gigantista puro, ma un potenziale polivalente: è entrato nei top30 5 volte in slalom solo in questa stagione, vanta un 8/o posto in combinata e ai Mondiali di Are è sceso anche in superg.
E chi c'era ieri a baciarlo e abbracciarlo nel parterre del gigante giapponese? Ivica Kostelic naturalmente, che tanto ha dato e continua a dare allo sci del suo paese.
Tra le ragazze la situazione è meno rosea, ma attenzione a Leona Popovic: classe 1997, vanta un 4/o posto in Coppa Europa, 5 volte a punti in CdM, e un brutto infortunio ai legamenti ai Giochi di PyeongChang 2018 che ne ha un po' frenato l'ascesa.