TdG - Centesimi programmati
di Luigi Grasscutter
Il cronometro ha sempre ragione nello sport.
Lo diciamo subito, e per sgombrare il campo da equivoci.
Ci sono gare di WC vinte per 1 centesimo o 2, e qualcuno parla di fortuna: in realtà si dovrebbe parlare, più correttamente, di vittorie strappate per un soffio.
Se si comincia con la ‘fortuna’, non si finisce più: a determinare il risultato concorrono vari fattori, che vanno analizzati, e per questi, talvolta, è opportuno parlare di ‘fortuna’ o, se preferite, di casualità.
Ciò per le vittorie.
Diverso discorso si deve fare per la crescita di un atleta, per il suo progredire verso i piani alti dello sci mondiale, per il suo accesso alle gare di WC.
In questo caso, la fortuna gioca un ruolo determinante.
La fortuna determina il ‘se’ e il ‘quando’ dell’esplosione di un atleta.
Tre le variabili.
In primo luogo la programmazione: l’atleta non sceglie le gare (con l’esclusione dei senior e più in generale dei rari team privati).
Disputare una gara invece di un’altra, o viceversa, può fare una grande differenza, perché la gara effettivamente disputata può offrire opportunità oppure negarle.
In secondo luogo il meteo e le condizioni della pista: per chi parte da dietro, soprattutto in SL e GS, esse sono di fondamentale importanza.
In terzo luogo, i centesimi, quelli con i quali abbiamo aperto l’articolo.
Garantirsi per un paio di centesimi il trentesimo posto in una gara importante, in WC ed in EC, offre una chance che può cambiare le sorti di una stagione. Può abbreviare il ‘quando’ ed avverare il ‘se’.
È successo in questi giorni in EC, per esempio.
Dietro una carriera riuscita ci sono tre fattori: il talento (requisito fondamentale), un’attenta programmazione, e la fortuna (così come l’abbiamo sommariamente definita).
Ne aggiungeremo un quarto, determinante sempre: non farsi troppo male o, se ciò accade, che almeno la ‘fortuna’ scelga un tempo meno penalizzante per l’atleta, influenzando soltanto il ‘quando’ e non il ‘se’ del successo.
Torniamo per un attimo alla programmazione, e ci riferiamo ad atleti che, superata la prima fase delle NJR, si cimentano con la crescita che può portarli in WC. Le FIS e le EC, dunque.
Chi opera le delicate scelte che riguardano atleti di talento deve considerare molti fattori: in caso di scelta dubbia, occorre essere dei buoni ‘giocatori’. Ogni atleta è una ‘scommessa’, ed occorre mettere tutto sul piatto.
All in.