50 anni del Ghedo: la mitica spaccata a Kitz
di Matteo Pavesi
Nel festeggiare i 50 anni di Kristian 'Ghedo' Ghedina, uno dei più importanti e vincenti velocisti azzurri, non si possono non ricordare i momenti più belli - e spericolati - della sua carriera.
A cominciare dalla stagione 1989/1990 dove vinse per la prima volta in Coppa del Mondo, prima nella 'sua' Cortina e poi ad Are, quella Cortina per cui ora è ambasciatore dei Mondiali 2021 e simbolo delle Olimpiadi 2026.
Poi ci sono le medaglie mondiali, quello strano argento in combinata a Saalbach 1991, quell'argento a Sierra Nevada 1996 ad un soffio dal titolo e il bronzo a Sestriere 1997.
Ghedo chiuse tre volte al secondo posto nella coppa di discesa (2000 dietro Maier, 1997 e 1995 dietro Alphand) e proprio nel 1995 ci andò davvero vicino arrendendosi all'ultima gara al francese per soli 11 punti, dopo essere arrivato alle Finali di Bormio in testa alla classifica.
Nel 2004, quando era alle ultime battute della carriera, sul schuss finale della Saslong venne 'affiancato' da un capriolo che era entrato in pista al suo passaggio: quel giorno si parlò solo di quell'episodio, e per qualche tempo Kristian si presentò alle gare con un bel capriolo di peluche che spuntava da sotto la giacca...a dimostrazione della sua ironia e voglia di ridere e giocare.
Ma naturalmente l'episodio che rimane impresso a fuoco nella mente di tutti gli appassionati rimane quello della mitica spaccata sulla Streif.
E' il 24 gennaio 2004, e nel tempio di Kitz va in scena l'Evento, la discesa libera sulla Streif. Davanti a decine di migliaia di tifosi Kristian affronta il tratto del Hausbergkante per tuffarsi sulla schuss finale, e sul salto - un gran salto - prima del traguardo allarga le gambe in volo, a 137km/h, in un gesto che è un mix di follia tipica del discesista e di omaggio verso quella pista, quel tifo, quell'evento, un gesto che lo proietta giustamente nella storia di Kitz e nella leggenda.