Rising Star: Alice Robinson
di Matteo Pavesi
Il weekend di Soelden ci ha consegnato due nomi nuovi - Robinson e Braathen - che hanno catalizzato l'interesse e l'entusiasmo di tutto il Circus nel primo giorno di scuola dopo il ritiro di due grandissimi campioni come Hirscher e Vonn.
Due nomi su cui in questi giorni tutti - giustamente - hanno scritto tanto, due nomi che hanno portato quella ventata di entusiasmo e novità di cui ha tanto bisogno la Coppa del Mondo.
Per parlare di Alice Robinson vogliamo tornare indietro al gigante olimpico di PyeongChang, il 15 febbraio 2018, un anno e 10 mesi fa, un periodo di tempo tutto sommato breve.
Quel giorno la neozelandese, 16 anni e poco più di due mesi, è tra le 5 'classe 2001' in partenza, ma la più giovane in assoluto, 'battendo' di un paio di settimane la malgascia Mialitiana Clerc.
Quel giorno Alice chiude con il 35/o tempo le due manche, staccata di oltre 11 secondi da Mikaela Shiffrin, che sorride dall'alto del podio con la medaglia d'oro al collo.
Undici secondi di ritardo che nell'arco di 22 mesi diventeranno 6 centesimi di vantaggio sabato scorso a Soelden...
In questi 22 mesi succedono tante cose nella vita della giovane neozelandese (ma nata a Sydney): Alice, che si allenava con l'ex nazionale kiwi Tim Cafe e nel frattempo si era trasferita sul Lago Tahoe, in California, incontra a Queenstown Chris Knight.
L'ex allenatore di Lindsey Vonn e Julia Mancuso e marito dell'ex azzurra Enrica Cipriani la convince ad entrare nella sua International Ski Racing Academy, che ha fondato in Val di Fassa, per far crescere nello studio e nello sport i migliori talenti a livello internazionale.
Dal novembre 2018 dunque Alice fa le valige e si trasferisce a Soraga di Fassa. E una della prime mosse di Knight è stata lavorare sul setup dei materiali.
Nell'estate 2018 partecipa alla ANC, il circuito continentale australe, conquistando un secondo posto in gigante e la prima vittoria una settimana più tardi, facendo segnare 6 punti FIS, per essersi messa dietro atlete di CdM come Tilley, Duerr e Truppe.
Vince anche a Mt.Hutt in superg, in una gara decisamente più povera di avversarie, e fa suo anche il titolo nazionale e un secondo superg, così a suon di risultati conquista il circuito femminile ANC.
Viatico incoraggiante per una giovanissima, che a quell'epoca aveva già esordito in Coppa del Mondo - a Kranjska Gora a gennaio (42/a a 4 secondi) - senza essere mai passata dalla Coppa Europa.
Comincia dunque la stagione 2018/2019 sulle nevi europee: due giganti ad Andalo dove esce nella prima manche, poi i due giganti di Courchevel e Semmering di CdM dove non trova la qualifica, anche se in terra austriaca ci va vicino, 35/a.
L'anno 2019 si apre con qualche gara FIS in Austria, poi il gigante di Kronplatz, dove esce nella prima manche.
A Zinal, a fine gennaio, in Coppa Europa, è 16/a e 17/a, partendo con pettorali superiori al 30.
Il 1 febbraio a Maribor (CdM), i riflettori sono tutti per la vincitrice Vlhova, ma la neozelandese sorprende qualificandosi per la prima volta per la seconda manche, 25/a con il pettorale #48; nella seconda esce senza quindi trovare i primi punti in CdM.
Ma è certamente un risultato importante, che dà il via ad una escalation di traguardi raggiunti in 50 giorni: una settimana più tardi, a Berchtesgaden (CE), vince davanti alla norvegese Norbye (si parla di 'sorpresa'), ed è 2/a il giorno dopo.
Non c'è tempo di respirare perchè arrivano i Mondiali di Are....
SECONDA PARTE