Kristoffersen: "punto a slalom e gigante"
di Matteo Pavesi
Henrik Kristoffersen è stato ospite nei giorni scorsi di Rossignol, con cui è legato dal 2003, e nella sede di Saint-Jean-de-Moirans ha incontrato tecnici e personale, nonchè i giornalisti di SkiCrono che lo hanno intervistato.
Nella passata stagione il campione norvegese ha vinto l'oro in gigante ai Mondiali di Are, ma ha faticato in slalom dove non è riuscito a conquistare alcuna vittoria, contro le 5 della stagione 2016/2017.
"Il mio gigante è stato molto buono per tutta la stagione tranne in Alta Badia - spiega Henrik - Ma è stata l'unica gara dell'inverno di cui non sono orgoglioso. Il mio slalom non è altrettanto buono per tutta la stagione, chiudere senza vittorie è stata una delusione. Mi sono concentrato molto sul gigante in questi ultimi 2/3 anni per arrivare al livello di oggi. In slalom abbiamo cambiato diverse cose e continueremo a farlo nella prossima stagione. L'obiettivo è migliorare in entrambe (...) cercherò di vincere più gare possibili ed essere veloce. Superg? Lo scorso anno ho partecipato a quello di Bansko, ho fatto la combinata alpina ma sono rimasto deluso dal mio superg. Per il momento mi concentrerò su slalom e gigante, andare forte nelle tecniche è meglio che raccogliere qualche punto in superg..."
Giusto un mese fa, il 6 maggio, era arrivato il verdetto della Corte di Oslo che respingeva le richieste di HK94 circa l'utilizzo dei diritti sul casco, segnando di fatto una vittoria per la federsci norvegese.
Ed è ovvio che per diversi motivi Henrik abbia ancora il dente avvelenato, come si capisce parlando del team di lavoro di Pinturault, che oltre al proprio staff dalla prossima stagione beneficerà di un allenatore fornito dalla federazione: "...spero di avere lo stesso tipo di team per la prossima stagione, non siamo più negli anni '90 quando tutti si allenavano insieme in grandi gruppi. Oggi se vuoi essere al top, in particolare in slalom e gigante, devi essere il più professionale possibile. Non puoi perdere tempo, aspettare i tuoi compagni di squadra o non avere un programma di allenamento specifico per, ma per tutto il gruppo. Lo abbiamo visto con Hirscher, con Shiffrin che già beneficiano di queste strutture. So che Alexis voleva prendere questa direzione da un po', ma non gli era permesso. Lo vorrei anche io e spero che accada, ma la federazione norvegese non è d'accordo con questo modo di lavorare. E' un peccato, perchè è in questa direzione che sta andando lo sport di alto livello."