Olimpiadi 2026: report del CIO.Alpino a Cortina?
di Matteo Pavesi
Il CIO ha pubblicato il report della commissione di valutazione sulla candidature ai Giochi Olimpici Invernali 2026, un primo bilancio molto importante, una compendio basilare per gli 87 membri del CIO che voteranno a Losanna il prossimo 24 giugno.
Tanti i temi toccati, e sembra che Milano-Cortina abbia qualche punto di vantaggio rispetto all'altra candidata e avversaria, Stoccolma.
Ad esempio il comune svedese ha deciso di non firmare il contratto come città ospitante sottoscritto dal Comitato Olimpico Svedese e il Governo non ha ancora presentato le garanzie vincolanti per le nuove strutture, come il villaggio olimpico o l'ovale per il pattinaggio.
Viceversa Lombardia e Veneto hanno fornito le garanzie finanziarie per la costruzione e il rinnovamento delle sedi.
I budget di entrambe le candidate sono simili, circa 1.5-1.6 miliardi di dollari, e sono del 75% più bassi di quelli per i Giochi 2018 e 2022, segno che - almeno sulla carta - entrambe hanno seguito le indicazioni della Agenda 2020 del CIO (Milano-Cortina per 13 siti su 14 ha già impianti esistenti)
CRITICITA' - Guardando alla nostra candidatura il CIO ha evidenziato alcune criticità, tra cui la "debole" rete infrastrutturale dei trasporti, e il piano di gestione e di rilancio della pista di bob Eugenio Monti di Cortina, perchè si ritengono sottostimati i 48 milioni di dollari riportati nel dossier del comitato organizzatore, suggerendo di utilizzare un altro impianto già in funzione, anche se fuori dai confini nazionali.
SCI ALPINO TUTTO A CORTINA? - Al CIO inoltre non piace molto lo sdoppiamento dello sci alpino tra Bormio e Cortina: sdoppiare l'alpino potrebbe portare ad un aumento dei costi, nonchè a problemi per appassionati e addetti ai lavori, e a chi lavora al progetto come volontari, giudici e responsabili FIS. Secondo il CIO la stessa FIS conferma che Cortina potrebbe ospitare tutto il calendario dell'alpino (avrà i Mondiali nel 2021), e dunque non sarebbe necessario coinvolgere Bormio. Uno schiaffo per la Valtellina, e per l'idea di utilizzare la pista 'Stelvio' per le gare maschili, secondo la formula voluta dai due governatori Fontana e Zaia.
Inoltre nella proposta italiana la discesa femminile cadrebbe quasi alla fine del programma, una scelta che mette a rischio la gara in caso il meteo facesse capricci: il CIO vorrebbe mantenere la struttura di gare consueta con le discipline veloci nella prima settimana e quelle tecniche nella seconda.
In definitiva però è emersa soddisfazione da parte del mondo politico, e in particolare il governatore del Veneto Luca Zaia si è affidato ad una metafora da sci alpino: "Siamo all'ultimo intertempo della seconda manche e c'è luce verde. Ma il muro finale è ripido e insidioso. E' il momento di mantenere la calma, non montarsi la testa, e dare il massimo".