Are 2019: Brignone finisce con "zero tituli"
di Vittorio Savio
L'azzurra Federica Brignone chiude il suo mondiale come direbbe Muorinho con "zero tituli". La valdostana lo sa bene, ma non vuole accampare scuse.
Il quinto posto odierno in gigante fa forse più male della medaglia di legno di due anni fa a St. Moritz 2017. Questa volta le condizioni c'erano tutte per mettersi una medaglia al collo dopo l'ottima stagione, con una lieve flessione dopo la caduta in discesa a Garmisch.
La carabiniera di La Salle così commenta la sua gara: "Con la luce dei riflettori vedevamo tutti allo stesso modo nella seconda manche, ma non ho voglia di cercare scuse. Sono partita per crederci nonostante il mio distacco, sono andata giù a tutta dalla prima porta all'ultima, forse ho perso tre spinte, tutto il resto le ho davvero tirate. Penso di aver fatto una grande manche, il problema è il gap che ho preso nella prima anche per la visibilità, le quattro che ho davanti a me erano l'1, il 2, il 3 e il 4 e avevano il sole nella prima manche. Le raffiche di vento c'erano, infatti si vede che ci chiudevamo in posizione. Ora non so dire quante ne ho prese io e quante le altre. Ma il fatto è che il vento non è regolare e non è uguale per tutte e mi spiace che il Mondiale si faccia in condizioni così . La pista era bellissima ed era trattata meglio della prima manche, nella prima era terribile".
Un risultato che la delude vista tutta la stagione di coppa come è andata fino a questo punto. "Mi dispiace perché sto sciando bene - prosegue la Brignone - secondo me ero molto competitiva, mi sentivo in fiducia e vado via da questo Mondiale con zero medaglie, ma con buone sensazioni. Mi spiace non aver raccolto niente. Ora vado a casa dopo un mese e mezzo, me lo sono meritata. Poi farò tutte le gare di Coppa del mondo e ho tanta voglia di riscatto".
Insoddisfatta anche Marta Bassino, che saluta questo mondiale con il bronzo, anche se conquistato da riserva, nel team event di ieri. "È stata una giornata di per sé particolare - spiega la portacolori di Borgo San Dalmazzo - queste gare sono sempre un po' strane e può succedere di tutto. Nonostante questo, ho provato ad attaccare a tutta sia nella prima che nella seconda manche, ma nella seconda ho fatto un errore di troppo sul dosso, sono andata lunga e qui se sbagli perdi subito".
Infine Sofia Goggia che come due anni fa lascia il mondiale con una medaglia al collo dopo essere rientrata sul filo di lana dopo il lungo infortunio di inizio stagione. Quest'oggi la sua gara è terminata nelle reti che ha fatto temere il peggio per qualche istante. "Conseguenza dopo la caduta? No, va tutto bene - spiega la bergamasca al traguardo - Penso di essere andata un po' lunga sul dosso, mi sono schiacciata, lo sci mi ha preso, non ho tenuto e sono scivolata. Ma sono stata brava per l'atteggiamento, ci ho provato al mio secondo gigante della stagione. Questa è la gara dei Mondiali, un pendio che mi si addice abbastanza, sono riuscita davvero a sciare bene, sono contenta anche se le manche bisogna portarle al traguardo due volte. Il bilancio del mio mondiale è assolutamente positivo, ho fatto una splendida medaglia in superG al primo colpo, il rammarico è più per la discesa perché non sono riuscita a essere me stessa in gara e non l'ho mai sentita nemmeno durante le prove. Qui ci ho provato, non si può parlare di fallimento anche se vado a casa a mani vuote quest'oggi".