Are 2019: Stuhec oro bis in discesa, 6/a Delago
di Vittorio Savio
La slovena Ilka Stuhec si riconferma campionessa del mondo nella mini discesa libera ad Are in Svezia. La slovena è la prima atleta donna dopo Maria Walliser (1987-1989) a riconfermarsi iridata nella velocità pura in due edizioni consecutive e raggiunge così anche Annemarie Moser-Proell (1978-1980), Christl Haas (1962-1964) e Traude Jochum-Beiser (1950-1952) tutte autrici della stessa impresa. Inoltre diventa la seconda slovena dopo Tina Maze (2015) ad aggiudicarsi un oro un discesa mondiale negli ultimi quattro anni e dunque per tre edizioni consecutive la Slovenia domina in discesa.
La Stuhec sfrutta le sue doti di scorrevolezza e con una gara pressochè perfetta brucia i sogni di gloria di Lindsey Vonn, alla sua ultima gara in carriera. La campionessa di Vail raccoglie comunque un bronzo, diventando anche la più anziana vincitrice di medaglia iridata (34 anni e 115 giorni) superando la slovacca Veronika Velez Zuzulova (32 anni e 214 giorni) che la ottenne nel team event a St. Moritz 2017.
Per la statunitense dunque si tratta della quinta medaglia iridata in discesa con quella del d'oro del 2009 a Val d'Isere, l'argento sempre qui ad Are 2007 e a Garmisch 2011 e il bronzo di St. Moritz, l'ottava in totale in sei partecipazioni. E al traguardo a salutarla con un mazzo di fiori un grande ex del circo bianco, lo svedese Ingemar Stenmark, il detentore del record assoluto di vittorie (86) che la Vonn con 82 successi aveva cercato di insidiare.
Tornando al podio odierno, nella lotta tra Stuhec e Vonn si è insinuata una giovane emergente, la 24enne elvetica Corinne Suter, già bronzo in superG, staccata quest'oggi di 23 centesimi dall'oro.
Per pochi centesimi, solo 4 resta fuori dalla zona medaglia l'austriaca Stephanie Venier, mentre sono 10 i centesimi per la norvegese Ragnhild Mowinkel, finita 5/a. Per l'Austria dunque resta ancora uno zero nel computo delle medaglie d'oro a questo mondiale dopo cinque gare.
Una mini discesa dunque quella odierna, partita causa il forte vento in quota, ben 73 metri sotto la casetta del superG di martedì per complessivi 1670 metri di lunghezza, con condizioni di visibilità tutto sommato buone con sole che veniva ed andava.
Niente medaglia quest'oggi per Sofia Goggia, una delle grandi favorite della gara odierna. La campionessa olimpica della specialità non riesce nello storico bis - olimpiade e mondiale - e per l'Italia resta una chimera la riconquista di un oro mondiale da quel lontano 1932 di Paula Wiesinger. Troppe le sbavature commesse dalla bergamasca su un tracciato di questa brevità difficilmente recuperabili quest'oggi. Alla fine la Goggia è solo 15/a a +1.02.
La campionessa azzurra finisce alle spalle per una manciata di centesimi, solo 2, anche alla compagna di squadra Nadia Fanchini (14/a) incapace di esprimersi al meglio su un tracciato così corto.
La migliore in casa Italia risulta la giovane 23enne Nicole Delago, a podio quest'anno in coppa in Val Gardena sulla pista di casa, che chiude 6/a (+0.62) con la soddisfazione del miglior risultato in carriera ad un mondiale. Lontana finisce invece Francesca Marsaglia (29/a +2.13).
Ora le donne torneranno in gara nel gigante di giovedì 14 febbraio, mentre mercoledì 13 si correrà il team event.