Grazie di tutto Aksel!
di Matteo Pavesi
9 febbraio 2019, Discesa Mondiale di Are 2019, ultima gara della carriera per Aksel Lund Svindal, chiusa con uno splendido argento a soli due centesimi dall'oro del compagno Jansrud.
Una gara vera, una prestazione da campione, così come le sue parole di ieri pensando alla gara di oggi: "...so che sarà speciale, ma spero vada anche bene. E' pur sempre una gara. Tutti sono nervosi, è un mondiale e per un bel 50% contano le emozioni. Non sarà una passerella, voglio gareggiare sul serio."
Aksel Lund Svindal non è solo uno dei veterani del circuito, ma uno dei grandissimi protagonisti dello sci alpino degli ultimi 20 anni. Nell'ottobre 2001, a 19 anni non ancora compiuti, indossa il primo pettorale del massimo circuito nel gigante di Soelden: in 386 gare ha conquistato 80 podi, di cui 36 vittorie (17 SG, 14 DH, 4 GS, 1 K), la prima nel superg di Lake Louise 2005, l'ultima in Val Gardena lo scorso dicembre.
Ha vinto la Sfera di Cristallo generale nel 2007 (all'ultima manche dell'ultima gara) e 2009 (all'ultima gara, per 2 punti), la coppa di gigante nel 2007, quelle di superg nel 2006, 2009, 2012, 2013, 2014, quelle di discesa nel 2013 e 2014, per un totale di 10 coppe in CdM.
Il suo palmares non finisce certo qui: Svindal si è messo al collo 4 medaglie olimpiche (argento in discesa, oro in superg, bronzo in gigante a Vancouver 2010; oro in discesa a PyenongChang 2018) e ben 9 Mondiali (oro in discesa e gigante ad Are 2007; oro in combinata e bronzo in superg in Isere 2009; oro in combinata a Garmisch 2011; oro in discesa e bronzo in superg a Schladming 2013; argento ad Are 2019).
Un bottino di 13 medaglie di cui 7 del metallo più pregiato che lo proiettano senza dubbio tra i più grandi di sempre.
Ma non sono solo numeri: Svindal ha avuto la tenacia e la costanza di inserirsi nel solco della grande tradizione norvegese e succedere a campioni come Kjetil Andre Aamodt e Lasse Kjus, facendo ancora meglio.
Uno stile e una presenza che è andata ben oltre le piste da sci grazie ad un mix di serenità, gentilezza, simpatia e leadership naturale.
Il campionissimo norvegese ha passato anche momenti difficilissimi: come nel novembre 2007 a Beaver Creek, quando una tremenda caduta sulla Birds of Prey gli procura un profondo taglio alla coscia sinistra. Un anno più tardi torna sulla stessa pista e vince. Leggendario.
O come nell'ottobre 2014, pochi giorni prima dell'opening di Soelden, quando si rompe il tendine d'Achille; torna in gara ai Mondiali di Vail ed è 6/o sia in discesa che in superg.
Dopo l'ennesimo recupero, Svindal arriva in ottima forma a Kitzbuehel, nel gennaio 2016: vince il superg, ma il giorno dopo cade al Hausbergkante rompendosi il crociato del ginocchio destro.
Ennesimo stop, ennesimo recupero con un ginocchio ormai a brandelli: eppure Aksel riesce a tornare ancora una volta, e conquistare altri 14 podi...
Nonostante un ginocchio malandato le cui energie devono essere dosate col contagocce, Aksel ha corso l'ultima stagione ad altissimo livello, competitivo sempre, congedandosi dal Grande Sci con un argento al collo...mancherà molto agli appassionati a tutto il Circo Bianco.