Paris: "Un oro che vale tanto"
a cura della redazione
"È stata una guerra arrivare". Le prime sensazioni di Dominik Paris al traguardo non erano quelle di chi pensa di diventare campione del mondo. È partito con il pettorale numero 3, ha commesso un errore nel finale ed era convinto che qualcuno l'avrebbe superato. Invece è lui a mettersi al collo la medaglia d'oro del superG
"Si vedeva zero, ma sono riuscito ad arrivare comunque. Hanno fatto fatica tutti. Non è stato per niente facile, soprattutto senza luce, ma sono riuscito a trovare forse quel giusto feeling per centrare il tempo necessario. Nella parte centrale ho sciato abbastanza bene e ho sentito che ero veloce. Ma era difficilissimo con la visibilità così. Ho visto la gara di Feuz, poi mi è parso di capire che Tumler fosse uscito, sentivo qualcosa per radio. Non mi aspettavo che bastasse questa manche per vincere. Non capivo se stessi andando bene o no, ho solo provato a mollare gli sci e alla fine è andata bene".
"Ho sudato fino al numero 30, non era facile aspettare così tanto gli altri. Secondo me si poteva fare molto meglio, poi è arrivata anche la luce, c'erano ancora Marsaglia, Casse, Danklmeir, ho pensato che potesse girare male, invece no. Non mi sono vestito subito? Dopo la gara un po' di caldo lo prendi, poi ho cominciato a sentire freddo"
"Il sogno delle medaglie c'è sempre, ma c'ero riuscito solo a Schladming con l'argento. Questo oro vale tanto, abbiamo cominciato bene, speriamo di continuare così. Adesso c'è da festeggiare, poi devo ritrovare la concentrazione per sabato, perché c'è un'altra gara molto importante (la discesa, n.d.r.). Sono molto soddisfatto di questa giornata, non mi aspettavo di vincere, sicuramente è un grande sogno che è diventato realtà".