Goggia: "Non è stato facile con il pettorale 3"
di Vittorio Savio
Il doppio podio di Garmisch in coppa al ritorno alle competizioni dopo l'infortunio avevano messo la mosca al naso alla nostra Sofia Goggia per la possibilità di una medaglia iridata. E' arrivato un argento in superG a soli due centesimi dal marziano Mikaela Shiffrin.
"Non sai mai - spiega la Goggia al termine della gara - magari entri con il botto in coppa su una pista che conosci e poi vieni al mondiale, gara secca, e non sai mai cosa può succedere. Io penso di aver avuto un pochino troppo rispetto nella prima parte di gara, ma non era facile con il numero 3. Però sono contenta perchè poi ho sciato come volevo".
Una discesa contraddistinta da un gancio, quello dello scarpone sinistro che le si è aperto già nella parte alta. "Non mi sono nemmeno accorta - prosegue la bergamasca - quando vai giù a 100 all'ora non ti accorgi neanche dello scarpone leggermente aperto e poi hai lo step bello tirato sopra".
Per Sofia si tratta della seconda medaglia iridata, il record in coabitazione appartiene con tre medaglie a Isolde Kostner e Deborah Compagnoni. Già nella discesa libera di domenica la bergamasca potrebbe però agganciare questa coppia al vertice.
"Belle concentrate - esorta l'azzurra le sue colleghe in vista della discesa di domenica - il risultato di squadra lo abbiamo avuto quest'oggi: quattro nelle prime dieci. Mi dispiace per Nadia e Francesca che erano tutte e due li con me. Comunque dai che abbiamo messo in pista il nostro carattere e cercheremo di tirare fuori gli artigli anche nella prossima gara".
La Goggia intanto può gioire per un altro traguardo raggiunto. Tre medaglie ottenute in tre anni in altrettante rassegne extra coppa del mondo: oro olimpico in discesa (PyeongChang 2018), argento iridato in superG (Are 2019) e anche iridato bronzo (St. Moritz 2017). Tre medaglie pesanti in tre specialità diverse alle quali però ne manca una: l'oro mondiale in discesa ha fatto intendere la bergamasca.
Un risultato complessivo di squadra per l'Italia più che ottimo quest'oggi: 4 azzurre nelle prime dieci e che si concretizza anche con il quinto posto un po' amaro per Nadia Fanchini: "Quando ci hanno tolto il primo pezzo sono rimasta un po' male - confessa la bresciana - perché sopra il tracciato era molto tecnico e noi siamo più brave in quei tratti. La neve era facile e lenta, non mi sentivo molto veloce, ma cercavo di dare tutto. Siamo lì a centesimi, era difficile fare la differenza, magari sbagliava chi è abituato ad andare dritto. Qui siamo venuti per le medaglie, per la terza volta sono lì sotto di poco, ma l'importante è aver dato l'anima. Ci riproverò domenica in discesa".
Soddisfatta a metà anche Francesca Marsaglia, una delle migliori nella parte alta che porta a casa un settimo posto che forse le va un po' stretto. "Ho un po' d'amaro in bocca - spiega la romana di Sansicario - Siamo tutte vicine, ma è una gara così e bisogna accettarlo. Non c'è rammarico, mi sono resa conto in tv che era un superG da non lasciare neppure un metro, soprattutto per noi che siamo molto precise e molto tecniche. Volevo divertirmi, ho voluto limare un po' troppo l'ultimo salto, quello è stato l'errore, ma l'ho fatto perché volevo andare veloce e quindi lo accetto".