Are 2019: Goggia d'argento in superG, oro Shiffrin
di Vittorio Savio
Ci eravamo lasciati due anni fa a St. Moritz con un bronzo in gigante, ci ritroviamo ad Are con un argento in superG, e che argento. Sofia Goggia era stata la nostra unica medaglia della spedizione azzurra in Engadina e quest'oggi, nella gara di apertura di questi 45/i Mondiali di sci, la bergamasca si migliora in una stagione contraddistinta dal grave infortunio alla gamba destra che avrebbe potuto costarle anche la partecipazione a questa rassegna iridata. La Goggia non si è data per vinta e con la classe di cui è dotata ha raschiato dal fondo del barile tutte sue capacità per mettersi al collo questa importante medaglia, correndo per altro con un gancio aperto, quello più in alto dello scarpone sinistro, per buona parte della gara.
Su un tracciato con partenza abbassata causa forte vento a quella di riserva, la stessa utilizzata lo scorso anno alle finali di coppa, che ha tolto circa una decina di secondi, mutilandola di quel budello tra le rocce moto interessante tecnicamente, l'azzurra si inchina per soli 2 centesimi solo a Sua Maestà Mikaela Shiffrin.
La 23enne statunitense, la favorita dall'alto dei sui tre successi stagionali in coppa in questa specialità su quattro gare corse, commette qualche piccola sbavatura nella parte alta e nonostante un errore di traiettoria su una porta nella parte centrale riesce alla fine a bruciare i sogni dorati della nostra Sofia. Per Mikaela si tratta della sua quinta medaglia iridata dopo i 3 ori in slalom e 1 argento in gigante a cui si aggiunge questa prima d'oro in superG. Ora salgono le sue quotazioni per tentare una storica triplette: superG, gigante e slalom. Un mattoncino per ora è stato messo.
Un superG dalla classifica molto ristretta: le prime dieci racchiuse in meno di un secondo. Sul podio con Shifrin e Goggia trova spazio anche l'elvetica Corinne Suter staccata di soli 5 centesimi. Quarta a due centesimi dal bronzo c'è la tedesca Viktoria Rebensburg a precedere la nostra bravissima Nadia Fanchini. La bresciana accarezza per qualche momento il sapore di una medaglia al collo. Alla fine la finanziera di Montecampione chiude 5/a a 14 soli centesimi dalla Shiffrin, non senza qualche rammarico, ma comunque soddisfatta di questa sua prima gara a questo mondiale. Ottima prova anche per una ritrovata Francesca Marsaglia. La romana di Sansicario resta nella scia della compagna Sofia conquistando comunque il suo miglior piazzamento ad un mondiale in carriera con questo 7/o tempo (+0.24).
Due sbilanciamenti nel tratto finale mettono fuori causa per una medaglia una Federica Brignone, rimasta nella scia delle prime tre per tre quarti di gara e che forse ha sofferto un po' il lungo stop dovuto alla caduta della Vonn, partita prima della valdostana, e alla scomparsa del sole coperto dalle nubi proprio ala discesa dell'azzurra. La carabiniera di La Salle sfoga la sua rabbia al traguardo dovendosi accontentare del 10/o posto finale.
Naufraga quest'oggi anche la pattuglia delle austriache, grandi favorite della vigilia. La migliore è Nicole Schmidhofer, campionessa uscente, che però non riesce a bissare il successo di due anni fa a St. Moritz concludendo solamente 11/a. Fuori anche diverse delle protagoniste più attese come Tina Weirather, Stephanie Venier, Mikaela Wenig, Laurenne Ross e Lindsey Vonn.
La 34enne campionessa statunitense cade rovinosamente dopo un salto agganciando un palo e la bandiera rossa che le la sgambetta facendola poi franare nelle protezioni a lato del tracciato. Per fortuna la campionessa statunitense si rialza quasi subito e scende sci ai piedi fino al traguardo.
Giornata no anche per la campionessa olimpica di specialità, la ceka Ester Ledecka finita oltre le top20.