Bormio: Paris concede il bis in superg!
di Matteo Pavesi
Paris! Paris! Paris! Ancora lui! Il gigante della Val d'Ultimo dopo la vittoria in libera di ieri concede uno storico bis anche in superg, andando a cogliere l'11/o sigillo della carriera.
Ieri una doppietta da sogno con due azzurri sul primo e secondo gradino, oggi - per Paris - si concretizza una doppietta di vittorie nella stessa località che ha pochi uguali nella velocità azzurra.
Una 'Stelvio' difficilissima, una tracciatura impegnativa, spettacolare ma intelligente, un vero spot per il superg: tecnico fino al salto di S.Pietro, poi più filante, con il solito passaggio chiave della Carcentina da pennellare con intelligenza, con le sole indicazioni tratte dalla ricognizione.
Fino alla discesa di Paris c'erano tre austriaci davanti a tutti, con Matthias Mayer bravissimo fino a tre quarti gara e poi meno veloce nell'ultimo tratto.
'Domme' parte discretamente, rallenta all'ingresso della Carcentina (evitando l'errore di Jansrud, che non rimane nel tracciato) e con intelligenza e tattica apre il gas, in particolare nel tratto finale, recuperando 34 centesimi negli ultimi 18 secondi, arrivando al traguardo con un solo (e beffardo!) centesimo su Mayer.
Discesa ieri, superg oggi: lontani i tempi in cui Paris era considerato solo uno "slittone", ora Dominik sa tirare le curve molto bene, e sopratutto sa fare velocità dove serve.
I numeri sono importanti: era dal 1995 che mancava un azzurro sul podio del superg a Bormio (Runggaldier e Perathoner secondo e terzo); con 11 vittorie Paris raggiunge Giorgio Rocca al quinto posto degli italiani più vittoriosi dopo Tomba, Thoeni, Ghedina e Gros, ma se consideriamo solo la velocità è molto vicino a Ghedina (1 superg, 12 discese) e dunque si candida a diventare presto il miglior velocista italiano di sempre; infine Paris supera Blardone con 26 podi ed è a -6 da Ghedina.
Sul terzo gradino del podio sale il norvegese Kilde, vicinissimo a Paris fino al terzo intermedio, poi un po' più lento nel finale, e chiude a +0.46; i norvegesi sorridono anche per Sejersted 7/o a +0.94 mentre non fanno bene i capitani Jansrud (non riesce a prendere una porta) e Svindal (troppo rigido, non a suo agio) e soffrono per la spettacolare caduta di Saugestad, finito nelle reti e poi elisoccorso.
Non si ripete la doppietta azzurra perchè Innerhofer, sceso con il "solito" pettorale n.1 sbaglia dopo 15" e rischia di inforcare e poi esce nel finale; il secondo miglior azzurro è Buzzi 18/o dopo i primi 30 passaggi.
Devono ancora scendere Casse (#41), Marsaglia (#44), Prast (#46), Cazzaniga (#50), Paini (#56).
Il Circo Bianco si ferma solo per pochi giorni: appuntamento a capodanno con il parallelo di Oslo.