Serra: "Perdiamo di velocità, capire perchè".
di Vittorio Savio
LIVE DALL'ALTA BADIA - E' un'Italia quella delle discipline tecniche in sofferenza di risultati. L'ultimo podio azzurro proprio qui in Alta Badia con Florian Eisath due anni fa, l'ultima vittoria addirittura bisogna risalire fino a quella targata Max Blardone del 26 febbraio 2012 a Crans Montana.
Quest'oggi Luca De Aliprandini ha reso meno amara la pillola con un 7/o posto finale recuperando 21 posizioni, ma quel che più conta con il miglior tempo di manche superando anche Marcel Hirscher.
Eppure è una Italia del gigante che non convince, soprattutto per quanto riguarda l'atteggiamento in gara di molti dei giovani rispetto a quanto fanno vedere i coetanei di altre nazioni. Pare si sia assistito ad una involuzione tecnica rispetto a quello che i nostri gigantisti hanno sempre fatto vedere.
Butta acqua sul fuoco Alessandro Serra, tecnico di provata esperienza rientrato dopo 3 anni dalla parantesi finlandese, alla corte del presidente Flavio Roda. “Sicuramente dobbiamo analizzare la situazione – spiega il 45enne tecnico azzurro - Facciamo ancora fatica, troppo insicuri. Sto parlando soprattutto di Alex Hofer, Giulio Bosca, Simon Maurberger e degli altri giovani, ma anche di Roberto Nani e Giovanni Borsotti. Questi ultimi due partono con pettorali alti e dovranno cercare anche attraverso la Coppa Europa di risalire. Manfred Moelgg è reduce dalla febbre e dal mal di schiena, invece Luca De Aliprandini necessitava di arrivare dopo periodi difficili fatti di cadute e non qualifiche. Riccardo Tonetti ha avuto una giornata no anche per i materiali. Non vuole essere una giustificazione per Manni e Riccardo intendiamoci, ma certo, c’è da lavorare tanto per primeggiare".
Continuità al lavoro e questo forse che manca alla nostra squadra. “L'Italia è una squadra che deve lottare per vincere non c'è dubbio. Questi ragazzi però non si sono involuti, sono fermi a sei anni fa quando gli avevo io in squadra B e C. Quattro allenatori in quattro anni cambiati certo non paga – prosegue il tecnico piemontese – lo sci non è il calcio, i processi qui sono più lunghi che in altri sport. Qui dipende dai pettorali con i quali si parte. Bisogna però cambiare questo trend. Siamo in un momento difficile, ma qualcosa si sta muovendo. Dobbiamo però capire perchè abbiamo dei picchi di prestazioni, ma poi dei crolli. E' questo che mi sta corrucciando in questo momento. Inoltre dobbiamo capire perchè abbiamo dei giovani che vincono in Coppa Europa, poi vengono in coppa del mondo e non si qualificano. Viceversa abbiamo dei giovani stranieri che non vincono in Coppa Europa, ma si qualificano con belle manche in Coppa del Mondo. In passato abbiamo avuto il gruppo del '90 che non aveva questo problema, poi invece si è riproposto e non siamo riusciti ad invertire il trend. Qui dobbiamo capire cosa succede nel passaggio di serie – conclude Serra - Perdiamo in velocità, questo è il punto e dobbiamo capire perchèoe.