Sion 2026: domani referendum nel Vallese
di Matteo Pavesi
Domani sarà una giornata importante per il progetto "Sion 2026": Sion e il Canton Vallese sono chiamati ad un referendum per sostenere o meno la candidatura olimpica, e secondo i media elevetici il fronte dei "si" e dei "no" erano vicinissimi fino a un mese fa, mentre nelle ultime settimane i contrari avrebbero guadagnato terreno.
I Vallesani decideranno sul credito di 100 milioni di franchi che il Cantone ha previsto di stanziare per l'organizzazione dei Giochi. In caso di vittoria del sì, bisognerà convincere il CIO, che nell'autunno 2019 deciderà tra le sette candidate in gara (Sion, Graz, Calgary, Cortina/Milano/Torino, Sapporo, Stoccolma e Erzurum).
Ovviamente per organizzare i Giochi non basteranno i 100 milioni: il bilancio totale si aggira sui 2,4 miliardi, e di questa somma, la Confederazione dovrebbe aggiungere quasi un miliardo, cifra che comunque il Parlamento dovrebbe confermare, solo se i Vallesani si pronunceranno per il sì.
Due settimana fa il Consiglio Federale ha chiesto al Parlamento di sostenere il progetto, con contributi fino a 994 milioni di franchi, convinto che poter ospitare i Giochi olimpici e paraolimpici invernali rappresenti una grande opportunità per la Svizzera, con ricadute positive per il Paese, non soltanto in ambito sportivo, ma anche a livello economico e sociale.
Naturalmente anche Swiss-ski, la federsci nazionale, sostiene il progetto, che rappresenta "una opportunità unica di portare le Olimpiadi in Svizzera, e di ispirare una intera generazione di bambini e adolescenti con questo progetto."
Gli ultimi Giochi elvetici risalgano al 1948: per ben 9 volte la popolazione ha bloccato la candidatura, e Sion è la quarta volta in 50 anni che prova ad organizzarli, l'ultima nel 1999 quando a prevalere fu Torino, per l'edizione 2006.