Andrew Weibrecht si ritira
di Matteo Pavesi
Con una serie di post e immagini sui social per ripercorre la sua carriera, il velocista USA Andrew Weibrecht ha annunciato il ritiro dall'attività agonistica.
Classe 1986, entra a far parte del US Ski Team nel 2002 con futuri campioni come Steven Nyman e Ted Ligety, e nella stagione 2007 conquista la Nor-Am grazie al primo posto in combinata, il secondo in superg e il terzo in discesa.
Nella stessa stagione esordisce in Coppa del Mondo, a Beaver Creek, circuito dove indossa ben 157 pettorali, la stragrande maggioranza in superg e discesa.
A Beaver Creek 2007 conquista i primi punti in coppa in combinata e il primo "top10" in discesa, arrivando all'ultimo intermedio con il terzo parziale. Poi per molte stagioni i suoi risultati ondeggiano tra il 10 e il 30 posto.
In compenso a Vancouver 2010 coglie un inaspettato ma glorioso bronzo in superg, una medaglia pesante senza mai essere salito sul podio di Coppa.
Nei successi quattro anni torna nell'anonimato o quasi, con molti risultati deludenti, anche a causa di ripetuti infortuni (spalla e caviglia).
Quattro anni più tardi, a Sochi 2014, quando già aveva deciso di chiudere la carriera, Weibrecht scrive un'altra pagina della Favola Olimpica: gareggia libero e senza pressioni, interpreta al meglio il superg russo e va a conquistare un argento che in pochi possono vantare, alle spalle di Jansrud e davanti al duo Hudec-Miller.
Dopo questo secondo, e incredibile, exploit il velocista di Lake Placid ha trovato maggior continuità nelle successive due stagioni, entrando 7 volte nei top10, compreso un terzo posto a Beaver Creek nel 2015 e un secondo posto a Kitzbuehel nel 2016.
Ha partecipato ai Mondiali di Isere 2009, Schladming 2013, Vail 2015 e St.Moritz 2017, e proprio sulle nevi di Beaver Creek, suo terreno di caccia, ha ottenuto il miglior risultato con un 9/o posto in discesa.
"...alla fine lo stress di essere sempre in giro e di stare lontano dalla mia famiglia mi ha fatto capire che non valesse più la pena di continuare con l'agonismo. Amerò sempre questa esperienza, ma non mi trovo più nello stile di vita che richiede e sono felice di dire che mi ritiro nel modo che avrei voluto senza rimpianti e pronto per la prossima avventura..."