Michael Matt: "Vincere in Coppa è fantastico!"
di Matteo Pavesi
Dodici mesi fa la sua stagione si chiudeva con il 27/o posto della classifica di slalom. A Levi, nel primo slalom della stagione 2016/2017, Michael Matt ha subito fatto capire di non essere più il "fratellino" dell'ex nazionale e campione Mondiale e Olimpico Mario, ma di volersi ritagliare uno spazio importante nell'elite dei rapid gates.
Sesto in Val d'Isere, quinto a Zagabria, poi un gennaio difficile con scarsi risultati tra Adelboden, Wengen, Kitzbuehel e Schladming. E di nuovo in alto con l'8/o tempo ai Mondiali di St.Moritz (terzo dopo la prima manche), la vittoria di Kranjska Gora, primo successo della carriera, e il terzo posto nello slalom di Aspen, risultati che valgono il 5/o posto della standing finale di specialità.
Per la rubrica "Q&A" la FIS lo ha intervistato per un bilancio di questa stagione.
Immaginavi questi risultati prima di compiere 24 anni o questa stagione è andata oltre le aspettative?
Sapevo dagli allenamenti estivi che ero migliorato e avrei potuto puntare ai primi posti, ma essere sul podio alla prima gara è stata una sorpresa. Da quella gara ho imparato che più di focalizzi sulla tua sciata più sei veloce, ed è quel che è successo a Kranjska Gora. Non mi aspettavo nulla dalla prima manche, volevo solo essere veloce. Vincere in Coppa del Mondo è stato incredibile.
A Kranjska sapevo che sarei potuto essere veloce con quelle condizioni della neve, ma ci vuole tanto per vincere una gara di CdM. Quel giorno mi sentivo bene; ho fatto le stesse cose delle gare precedenti, niente di speciale. Ma quando ero al traguardo aspettando Stefano Gross dopo la seconda manche, e ho visto che perdeva terreno mentre scendeva, ho pensato che fosse il momento giusto per vincere una gara. Essere in cima al podio è così fantastico che mi è rimasto il sorriso stampato in faccia per tre giorni.
Quali sono gli obiettivi per la prossima stagione? Quanto è importante la gara olimpica rispetto al circuito di Coppa?
Per me la prima gara della stagione è sempre molto importante, specialmente in slalom. Non importa se è una stagione olimpica, è importante concentrarsi su ogni singola gara, ma naturalmente una medaglia olimpica è un grande obiettivo. E' una gara secca, tutti rischiano più che in Coppa, devi essere perfettamente pronto fisicamente ma soprattutto mentalmente.
Tuo fratello è uno dei più vincenti slalomisti di sempre; la sua esperienza ti può aiutare? E' un vantaggio o una pressione in più?
Naturalmente è bello avere un fratello che ha avuto una carriera così. Può avvisarti se qualcosa non va nella mia sciata e può darmi consigli per migliorare. Ma ovviamente devo provare sulla mia pelle e stare attento a non ascoltare altri perchè sono io che gareggio. Ci sono anche aspetti negativi perchè tutti fanno il paragone con Mario e c'è pressione per avere successo. L'ultima stagione è stata molto importante per me, per costruire la mia identità all'interno del Circo Bianco.
(c) foto: FISI/Pentaphoto