La Coppa del Gobbo - Non è mai troppo tardi!
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L'atmosfera dei "mondiali" proprio non si addice agli azzurri dello sci alpino, è accaduto già tante volte! Poi cambiano le località, le piste di gara, cambiano anche le
tute (o quantomeno i colori) ed ecco che giunge il risveglio, propiziato forse da quei profumi primaverili che fanno rinascere gli appetiti agonistici. A Crans Montana e nella terra dei trolls c'è stato un vortice di superbe prestazioni che, se da un lato non possono che essere accolte con il giusto apprezzamento, da un altro non fanno che aumentare il rammarico (e qualcosa di più) per il mancato appuntamento con quel palcoscenico che, solo giorni prima, avrebbe offerto gratificazioni e celebrazioni!
Peccato che i meccanismi dello sci alpino siano stati tarati con una tempistica diversa da ciò che invece abbiano saputo fare, per esempio, le direzioni agonistiche di fondo e biathlon. In ogni caso restano i fatti ed i numeri. Spero che Roberto Nani sia animato da un profondo senso di riscatto e soprattutto riesca a trovare in se stesso quella passione per la neve e quell'amore per il sacrificio degli allenamenti che lo avevano portato ad essere uno dei più promettenti atleti al mondo delle discipline tecniche. In passato abbiamo assistito a situazioni simili e purtroppo tanti ragazzi e ragazze non si sono più ripresi dalla delusione. Non abbiamo i "granai" ricolmi e non ci possiamo permettere di perdere neppure un chicco! C'è un altro numero che rimbalza sempre davanti a noi....ed è quello dei tecnici italiani al servizio di federazioni straniere. In un'economia di mercato tutto ciò è normale, ma se parlando con loro scopri che quasi tutti tornerebbero volentieri ad indossare la giacca con la scritta Italia...beh! allora un po' di insoddisfazione da parte loro diventa anche legittima e ci sta che un tecnico "medagliato" a Saint Moritz possa voltare le spalle ed ignorare le congratulazioni di "una" stretta di mano!
In ogni caso è stato imbarazzante fare il conto delle medaglie "straniere" vinte grazie alla professionalità ed alla bravura degli allenatori italiani.
Parole, parole, parole...scritti infuocati...e tanto ancora serviranno a cambiare qualcosa? Non credo, anche perchè ad un anno dai Giochi Olimpici Invernali per muovere delle figure sullo scacchiere bisogna avere le pedine giuste e le idee chiare sulle mosse da fare!
La nostra scuola di velocità dunque di nuovo in cattedra, sia a Crans, sia a Kvitfjell. Nella pista elvetica le ragazze hanno dato spettacolo mentre sul tracciato olimpico norvegese è stato Peter Fill a trascinare la squadra azzurra. Tanti podi ed altrettanti risultati che gratificano atleti e tecnici e giustificano il rinnovato contratto con l'azienda fornitrice delle tute (e delle sottotute!) che, come sappiamo, sono fondamentali soprattutto in discesa e superg! Con buona pace di chi pensava di poter proporre altri preventivi ed offerte!
Bello il podio della squadra italiana con Fill alla sua prima vittoria in superg...atleti, tecnici ed un sorridente Werner Heel seduto. Solo Alberto Ghidoni, accanto a Peter, non sorride, anzi è un po' serio. Il Ghido peraltro non si sbilancia mai e magari pensava a come sarebbe stato bello fare una foto simile un paio di settimane prima...oppure pensava a qualcos'altro!
Lasciatemi fare una considerazione sui mondiali di sci nordico a Lathi e su quel talentuoso fondista che è Federico Pellegrino. Dopo i Giochi Olimpici di Sochi ha preso per mano la squadra maschile trascinando tutti verso una maggiore consapevolezza e responsabilità. E' diventato protagonistaed ha conquistato con pieno merito il titolo mondiale. Nella gara a squadre, in coppia con Dietmar Nockler, è giunto secondo lanciando più di un segnale positivo per la prova di staffetta!
Benvenuti al Nord, dunque!