Stuhec oro in libera, Goggia amaro 4/o posto
di Matteo Pavesi
Sparita la nebbia dalla Corviglia e dalla Engiadina, il sole è tornato protagonista a St.Moritz dove è andata regolarmente in scena la discesa libera femminile, la specialità Regina.
Slovenia chiama Slovenia: due anni fa l'oro di Tina Maze, al suo ultimo appuntamento con i grandi eventi, oggi Ilka Stuhec, una ragazza che fino alla scorsa stagione non era mai salita sul podio e che quest'anno ha vinto già 5 volte, andandosi a prendere una meritatissima medaglia d'oro.
In pochi lo avrebbero pronosticato dopo il ritiro della più grande sciatrice slovena di sempre...e invece dopo le 9 medaglie mondiali di Tina Maze, la 26enne di Slovenj Gradec diventa la seconda slovena a prendere una medaglia iridata nella velocità.
Sul podio con Ilka salgono Stephanie Venier (+0.40) e Lindsey Vonn (+0.45), rispettivamente al suo primo podio in carriera, e alla sua settima medaglia Mondiale.
Torneremo a parlare del podio ma dobbiamo subito raccontare del quarto posto, amarissimo di Sofia Goggia, che ha condotto una gara praticamente perfetta, tutta all'attacco, veloce sui piani e precisa nelle linee, arrivando all'ultimo intermedio - ovvero al minuto e 20 di gara - davanti a tutte, poi nell'ultima parabolica prima del salto finale lo sci esterno si infila sotto quello interno, la bergamasca fa un miracolo per rimanere in piedi, salva la pelle ma perde il podio. Non sappiamo quale, ma una medaglia sarebbe certamente arrivata.
Così il distacco sul traguardo è di 52 centesimi, solo 7 dalla Speed Queen Lindsey Vonn.
"Si sono sovrapposti gli sci - commenta Sofia, triste e decisamente delusa, ai microfoni RAI - l'esterno destro è andato sotto l'interno ed è già stata tanto rimanere in piedi. Oggi non è andata, ora ho bisogno di metabolizzare, non posso venir qui a dire che son contenta lo stesso, io non mi accontento, ho provato a dare tutto ma la medaglia è andata, però oggi era davvero alla portata"
Torniamo al podio: secondo tempo e argento mondiale per Stephanie Venier, staccata di 40 centesimi, a tenere alta, altissima, la bandiera austriaca in questi campionati, e a dimostrare che quando c'è da dare tutto le aquilotte ci riescono, eccome. Il secondo posto è la miglior prestazione in carriera in discesa per Stephanie, che al massimo era stata 7/a.
Cosa si può aggiungere al bronzo di Lindsey Vonn? Tornata in gara un mese fa dopo un lunghissimo stop e due infortuni è già stata in grado di tornare a vincere (Garmisch) e prendersi la settima medaglia mondiale della carriera. Non è d'oro ma vale tanto quanto.
Austriache e Svizzere volevano essere protagoniste e ci sono riuscite, con 5 atlete nelle top10, pur senza Lara Gut: Laurenne Ross 5/a a +0.72, Christine Scheyer 6/a a +0.94, Fabienne Suter 7/a +1.03, Michelle Gisin 8/a a +1.04 (ormai velocista a pieno titolo), Ramona Siebenhofer 9/a a +1.12 e Tina Weirather a completare la top10 a +1.18.
Da notare che Anna Veith ha preferito lasciare il posto alle compagne, ed erano in ballottaggio Venier e Tippler, poi i tecnici hanno scelto Stephanie e lei li ha ripagati con una medaglia.
Cose da Austria, perchè situazione simile si è verificata anche a casa nostra con Hanna Schnarf, che però ha preferito essere in gara e giocarsi le sue chance, avendo legittimamente conquistato il pass per i Mondiali, pur essendo in ovvie difficoltà per la lussazione alla spalla.
Avrebbe potuto lasciare il posto ad Elena Curtoni? Sì, ma queste sono le scelte maturate nella squadra azzurra.
Alla fine Hanna ha chiuso con il 22/o tempo a +2.20 di ritardo; non tanto meglio ha fatto Verena Stuffer 19/a a +1.96, mentre Elena Fanchini, al suo ultimo mondiale, ha chiuso 14/a a +1.54.