Coppa del Gobbo - Il "mio" Alberto Tomba
di Carlo Gobbo
Leggenda dello Sport, Atleta del Secolo, Campione inimitabile, Icona dello Sci! Alberto Tomba può essere fiero ed orgoglioso di quanto abbia saputo consegnare alla storia con le sue gesta e le sue imprese sportive, riviste e rivisitate in questi giorni in occasione del suo "mezzo secolo" di vita! Ho conosciuto molto bene l'atleta, con il quale ho avuto infinite occasioni di incontro per il lavoro che facevo! All'inizio c'era stata anche qualche "schermaglia" a causa della sua legittima diffidenza verso i giornalisti, poi siamo entrati in sintonia ed è iniziata una bella Amicizia.
Vorrei parlarvi dell'Alberto Tomba che conosco io! Un ragazzo normale, vivace e non presuntuoso, modesto e sensibile, generoso e timido! Cosa...? Alberto Tomba timido...? ...ma per favore!
Il Tomba che conosco io è un ragazzone diverso da quello che siamo abituati ad applaudire sul palcoscenico...in mezzo a folle festanti che ancor oggi non vedono l'ora di avere un suo autografo o un selfie in qualsivoglia località...nei parterre delle gare di Coppa o tra le luci di teatri e casinò! Io conosco un Alberto Tomba che si intenerisce accanto ai suoi Amici del Fan Club Castel de' Britti ogni volta che ci si ritrova a Modena, nella casa di Loris.
In questo museo, tra le foto e gli schermi dove scorrono le immagini di ogni sua gara, Alberto si sente protetto da un abbraccio amorevole e si lascia riscaldare da quegli Amici che non lo hanno mai abbandonato! Un gruppo di fedelissimi che ogni anno si ritrova più volte, dipende dalle occasioni, per il solo piacere di consolidare e fortificare quei valori nati e cresciuti in tanti anni di girovagare per il mondo! Tra un bicchiere di lambrusco, qualche tigella, gnocchi fritti a volontà, è sempre entusiasmante ascoltare le storie che hanno contraddistinto e caratterizzato la sua lunga cavalcata nel Circo Bianco. Sino a pochi anni fa nella casa di Loris c'era mamma Maria a "dirigere il traffico", ed era un rito seguire i suoi desideri. La cucina sfornava cibo in continuazione e nella sala del "museo" ci si stringeva per non perdere neppure un'emozione! Giornate intere a ridere e scherzare, tutti coinvolti nella gara dei ricordi che puntualmente veniva aperta di fronte alle discese di Alberto: in quale anno, che piazzamento, cosa accadde! Poi mamma Maria è volata in cielo e da allora Alberto ha preso sottobraccio Loris e se lo coccola. Non lo ha mai lasciato solo!
L'Alberto che conosco io indossa il camice bianco e va nelle corsie di un piccolo ospedale per regalare giochi e sorrisi ai bambini ammalati...ed ancora...va a sedersi tra gli anziani di una microcomunità per raccontare qualche storiella allegra nel dialetto della sua terra.
L'Alberto che conosco io ha un cuore grande così, fa tanta beneficenza...ed aiuta con slancio chi abbia bisogno...ma lo fa in silenzio, con discrezione, con quella sensibilità che è propria di quel ragazzo timido e rispettoso che lui è!
Di Alberto Tomba atleta penso che, più o meno, si sappia tanto, se non tutto! L'Alberto senza pettorale invece è un po' sperduto, quasi intimorito da un mondo del quale ha un po' paura. Ancora oggi ha spesso difficoltà nel concedere la propria fiducia, ad aprire i suoi sentimenti, se non a chi sappia di potersi fidare davvero! Il suo grande rammarico è stato quello di non essere riuscito a costruirsi una famiglia, con dei figli. Per lui è sempre stato difficile capire se la donna che stava al suo fianco lo facesse per amore o per "desiderio di apparire"! Guardate bene il suo volto...nei suoi occhi c'è sempre un po' di tristezza!
Alberto Tomba ha segnato un'epoca! Nel 1995 lo seguii a Furano....SECONDA PARTE