A Tutto Sci - Killington
di Barbara Merlin
Esordisce nel circuito di Coppa del Mondo Killington, località del Vemont con un week-end al femminile sulla pista "Superstar": promossi a pieni voti località e pubblico che ci hanno regalato un parterre con migliaia di persone entusiaste.
La pista, al contrario, un po’ in "bianco e nero". Classico pendio americano, che ricorda molto la pista di Park City dove si gareggiava "ai nostri tempi": partenza con una piccola rampa, un lungo falso piano, dolce cambio di pendenza, parte centrale ripida che porta nella parte finale che spiana. Un gigante con due manche sotto il minuto che esigono un atteggiamento all’attacco fin dalla prima porta con nessuna possibilità di errore. La neve, con questo inizio stagione anomalo in terra americana, era molto europea: umida il giorno del gigante e trasformata in slalom, con l’abbassamento delle temperature nella notte.
Il giorno del gigante a mettere un po' di "pepe" ci ha pensato il tempo: visibilità scarsa e nebbia nella seconda manche hanno creato la sempre presente dietro l’angolo "variabile esterna"...mai amata dalle atlete!
Entrambi i tracciati del gigante erano regolari e con un ritmo di curva molto pressante; la pista si è segnata con i passaggi e tatticamente era fondamentale arrotondare le linee, senza entrare troppo secchi in curva.
Il gigante è la specialità femminile più spumeggiante e tante bollicine frizzanti sono italiane "DOC": delle prime sei classificate a Soelden, in quattro si confermano nelle prime cinque a Killington.
Torna alla vittoria la Worley: una vittoria che vale tantissimo dal punto di vista psicologico e che ci conferma il pieno recupero della francese, che è tornata a sciare da "Campionessa del Mondo", interpretando perfettamente tracciato e neve. Loeseth, seconda, ha sfruttato bene il numero 1 nella prima manche, ma nella seconda ha patito la poca visibilità.
Terza una immensa Goggia, che con il miglior tempo nella seconda manche, è una furia scatenata. Scia alla grande con maturità tecnica, tanta convinzione e cattiveria, che condisce con l’entusiasmo del suo carattere esuberante.
Ai piedi del podio la Bassino, che si contrappone alla Goggia in tutto: sciata "delicata", ma che straborda di talento e carattere timido, ma determinato in gara.
Marsaglia, Brignone e Curtoni Irene, dal settimo al nono posto, nelle top ten con l’Italia che è valanga! La Marsaglia è tecnicamente perfetta!!! La Curtoni riesce, nella seconda manche, a controllare la parte alta ed più incisiva negli attacchi curva. La Brignone è molto discontinua e a tratti torna a sciare come due stagioni fa: busto inclinato in attacco curva, che non va in opposizione al momento giusto e così facendo allunga le traiettorie ed è passiva nelle uscite curva.
Lo slalom è sempre e solo Shiffrin, che vince con meno distacco del solito, ma su una pista senza grandi spunti tecnici i valori si appiattiscono. I nomi di Levi, dal secondo al quinto posto, sono gli stessi e si mescolano solo un po’: Velez-Zuzulova, Holdener, Loeseth e Vlhova. Tra queste credo che su piste più tecniche e con neve più ghiacciata saranno Holdener e Vlhova ad essere le prime inseguitrici della Shiffrin.
La Curtoni è dodicesima e la Brignone ventiquattresima con un ottimo quinto tempo nella seconda manche.