A Killington Shiffrin non domina ma vince
di Matteo Pavesi
Due vittorie su due slalom, e non è esagerato già parlare di ipoteca sulla coppa di specialità: Mikaela Shiffrin è profeta in patria, vincendo lo slalom di Killington, dopo quello di Levi.
E' la 22/a vittoria in carriera per la straordinaria americana, nonchè decima negli ultimi dieci slalom disputati in Coppa, 13 su 13 se contiamo anche i Mondiali e gli ultimi due Campionati Nazionali americani. Semplicemente sono quasi due anni che quando partecipa, vince.
Oggi Mikaela ha costruito il suo successo nella prima manche, nella seconda non ha convinto come al solito, vuoi per il fondo ormai pesantemente segnato dai passaggi, vuoi per la forte pressione dovuta al pubblico di casa e la presenza di amici e famigliari. Ne è uscita una manche guardinga, ma dove comunque ha saputo ingranare la marcia sul muro e il 22/o tempo della seconda manche (Denise Feierabend la migliore) basta per salire sul primo gradino del podio.
Podio finale che conferma il risultato della prima manche: Veronika Velez Zuzulova è seconda a +0.73, Wendy Holdener terza a +0.86. L'elvetica non solo conferma il podio di Levi, ma continua in una serie positiva che in slalom la vede nelle top10 da 10 prove consecutive.
Mikaela saluta Killington con 200 punti in classifica di specialità e 325 punti in classifica generale: prove di fuga.
Ai piedi del podio si accomoda Nina Loeseth, a +1.34: felice perchè oggi il podio le è sfuggito ma ieri no, e perchè la sua sciata morbida ma redditizia continua ad essere efficace, e così dopo 4 gare di Coppa la norvegese è terza in generale.
Quinto tempo per Petra Vlhova a +1.35, un passetto indietro in slalom e uno avanti in gigante, sarà comunque tra le protagoniste per tutta la stagione.
Completano la top10 Lena Duerr 6/a a +1.49, Sarka Strachova 7/a a +1.50, Bernadette Schild 8/a a +1.57, Michaela Kirchgasser 9/a a +1.93 e Frida Hansdotter 10/a a +2.12.
La svedese è la più in crisi tra le big, troppo aggressiva la sua sciata, troppo rinunciatario il suo atteggiamento, sembra che dallo scorso febbraio abbia staccato la spina.
Prima azzurra è Irene Curtoni 12/a a +2.33: una bella gara per l'azzurra, nono tempo nella seconda manche, risultato che le permette di rientrare nel secondo gruppo di merito della specialità.
Purtroppo nella manche decisiva esce Chiara Costazza, che allunga le linee fino a non riuscire a rimanere nel tracciato, mentre Manu Moelgg e Marta Bassino erano uscite nella prima.
Così la seconda e ultima azzurra al traguardo è Federica Brignone, 24/a a +3.05: qualifica e due posizioni recuperate nella seconda sono le note positive, ma in generale crediamo che la milanese non sarà per nulla contenta di quanto raccolto nel weekend nel Vermont.
Ora il circuito si sposta a Lake Louise dove martedì, con le prime prove cronometrare, comincerà anche la stagione della velocità.