Gut: "anno scorso non c'era meno concorrenza"
di Matteo Pavesi
Una coppa vinta conquistando 1522 punti, una coppa vinta grazie a 6 vittorie e 7 podi, la leadership in superg, podi in 4 discipline su 5: in una intervista concessa all'APA Lara Gut, a meno di una settimana dall'opening di Soelden, 'difende' la sua coppa contro chi ne ha criticato il valore.
La campionessa svizzera, che ha riportato la Sfera di Cristallo nei Cantoni, 21 anni dopo Vreni Schneider, non ci sta e ribadisce che la sua vittoria è figlia del suo valore e non delle assenze (Anna Fenninger Veith KO, Shiffrin stop per 2 mesi, Vonn assente dopo Soldeu).
In realtà il Gut-pensiero è molto più articolato e, come già in passato, si fonda sul concetto che ogni anno si riparte da zero: "non parto per una nuova stagione con l'idea di dover riconfermare qualcosa, ma di provare a fare del mio meglio ogni giorno - dichiara alla RSI - Il mio lavoro nell'estate è stato di continuare a costruire quello che avevo costruito negli ultimi anni. Il bello di fare gare è che c'è la competizione! L'anno scorso sicuramente è stato un inizio strano, ora c'è fuori Vicky per un po', vedremo cosa vuol fare Tina, insomma non penso che l'anno scorso ci fosse meno concorrenza rispetto a quest'anno."
Gli obiettivi stagionali? "Non penso di aver qualcosa da 'difendere' bensì qualcosa da vincere. I Mondiali in casa sono una cosa affascinante, ma prima ci sono le gare, e mi dovrò qualificare. Cercherò di fare del mio meglio da subito, da Soelden."
Le premesse ci sono perchè la ticinese di Comano ha lavorato bene durante l'estate, come spiega nell'intervista realizzata da RSI: "abbiamo avuto fortuna con il tempo, sono riuscita a fare tutto quello che volevo, sono stata bene fisicamente per cui ho potuto lavorare bene, come al solito è stata intensa. Ho preso lo stato di forma che avevo a fine stagione e questo mi ha permesso di migliorare tanti dettagli."
Da notare infine che Lara ha cambiato skiman passando a Thomas Rehm, che in passato si è preso cura, con successo, degli attrezzi di Anja Paerson e Maria Hoefl-Riesch.