Hannes Reichelt: "35m di raggio erano troppi"
di Matteo Pavesi
Tra i tanti temi tecnici toccati nel Congresso di Cancun spicca certamente la modifica al raggio degli sci di gigante, un argomento che ho generato infinite discussioni negli ultimi 5 anni.
In breve: nell'estate 2011 la FIS ha proposto di passare a sci con raggio >40m (poi portati a >35m) per migliorare la sicurezza, aumentando sensibilmente il raggio minimo che ai tempi era di 27m. Nonostante il parere contrario della stragrande maggioranza degli atleti la modifica è in vigore da Soelden 2012 (ultime tre stagioni). Ora la FIS è (parzialmente) tornata sui suoi passi e da Soelden 2017 il raggio minimo scenderà a 30m.
Nei giorni scorsi la APA ha intervistato il velocista austriaco Hannes Reichelt, che vanta 1 vittoria e 5 podi in gigante tra il 2008 e il 2012: "35 metri erano troppi. Anche noi velocisti ci alleniamo con gli da gigante. E le statistiche dimostrano che dopo il cambio ai 35m sono aumentati sensibilmente i problemi alla schiena. Spero dunque che questo ritorno al passato serva anche per migliorare la sicurezza e la salute."
Hannes, che compie proprio oggi 36 anni, ha firmato con Salomon fino al 2018 ed è possibile che decida di chiudere la carriera dopo i Giochi sudcoreani.
Il dibattito sugli sci da gigante è tutt'altro che finito: oltre che agli impatti di questo nuovo cambio sugli atleti top, è necessario valutare la lunga coda di questa decisione su tutto l'ambiente dello ski racing, dove gli atleti più giovani ed ai livelli minori hanno accolto in ritardo la modifica e saranno costretti ad un rinnovo.
Se le proposte non hanno funzionato è giusto tornare indietro, è giusto rivedere in pista il 'vero' gigante, è giusto andare nella direzione del miglior spettacolo e della miglior sicurezza, ma sarebbe giusto che la FIS facesse autocritica.
Cinque anni fa atleti come Ted Ligety alzarono la voce contro questa decisione, evidenziando nel modo più dettagliato possibile le lacune e profetizzando parte dei problemi che sono poi effettivamente sorti.