Paris leggendario: per la Coppa c'è anche lui
di Luca Perenzoni
Dopo le prove ci si poteva aspettare il sigillo di Peter Fill, ma la zampata vera nella discesa di Kvitfjell è quella di Domme Paris che sulle nevi norvegesi ha piazzato la classica prova d'autore per cogliere il secondo successo stagionale e urlare a gran voce che nella finalissima di St. Moritz ci sarà anche lui nella serrata volata per la coppetta di specialità. Perchè il contemporaneo decimo posto di Peter Fill apre un significativo ventaglio di opzioni: intanto il carabiniere di Castelrotto è riuscito ad agguantare il lungodegente Aksel Lund Svindal in testa alla classifica (il che vuole dire che nel caso di gara annullata, la coppetta andrebbe al campionissimo vichingo) ma con soli 4 punti di margine sullo stesso Paris, in grandissima rimonta nella seconda parte di stagione ed ora forse con quel quid in più nello sprint finale. Quarto posto, a 54 punti di distacco dai due leader, per Kjetil Jansrud (quinto oggi) che resta così in piena corsa al pari del francese Adrien Theaux (nono, appena davanti a Fill), staccato di 66. E' una graduatoria che parla significativamente in favore dei due azzurri, vicini a regalare all'Italsci la prima coppetta di discesa della storia, ma non si può certo dire che ormai è fatta, anzi: in Engadina potrebbe non bastare arrivare quinti, nel caso di vittoria di Jansrud. Insomma, ci sarà da sudare ancora per qualche giorno, anche perchè le statistiche poco aiutano nel tentativo di decifrare in anticipo quello che potrà essere sulle nevi elvetiche a partire dall'unica prova di martedì.
Certo che per quanto visto oggi, Paris sembra avere una marcia in più: la gara perfetta gli ha consentito di avere la meglio anche del sorprendente francese Valentin Giraud Moine che ha scelto proprio il palcoscenico norvegese per mettere a fuoco il proprio talento, facendo correre un corposo brivido lungo la schiena al Forestale della Val d'Ultimo per poi infilarsi alle sue spalle di soli 2 decimi, soffiando la seconda piazza allo statunitense Steven Nyman, terzo a 0"24; appena dietro ecco il canadese Manuel Osborne Paradis con Jansrud deluso per il quinto posto a braccetto con l'elvetico Beat Feuz.
Come detto, un Peter Fill apparso meno pimpante e "cattivo" rispetto alle prove si è visto scivolare "solo" al decimo posto, con 0"98 di svantaggio dallo scatenato Domme Paris, alla sesta vittoria in carriera, la quinta in carriera per pareggiare il conto con Herbert Plank al secondo posto della graduatoria all-time in casa Italia, a debita distanza da Kristian Ghedina, forse imprendibile a quota 12 discese vinte.
Per il resto la giornata azzurra non è stata eccezionale: Mattia Casse è appena discreto con il 21imo tempo, più indietro Christof Innerhofer e Werner Heel, ma per fortuna ci pensano il trionfo di Paris e l'ulteriore passettino avanti di Peter Fill a mantenere l'ItalJet sotto i riflettori, in attesa del superG di domani.
Mercoledì, a St. Moritz, poi ci sarà la resa dei conti finale: l'Italia sogna di infrangere un tabù, ma non sarà semplice. Nell'attesa, applausi a scena aperta per questo Domme Paris.