Coppa del Gobbo - Povere nozze d'oro!
di Carlo Gobbo
Senza mondiali, senza Giochi Olimpici dietro l’angolo, la Coppa del Mondo poteva celebrare quest’anno "nozze d’oro" impareggiabili, regalando a tutti noi - al termine di una stagione avvincente - la più classica delle foto da conservare: due Vincitori Assoluti, attorniati dai protagonisti delle varie specialità, dalle prove tecniche a quelle di velocità! Tra poche settimane applaudiremo due atleti ...ma la foto non sarà come avremmo desiderato, perchè a far da cornice non ci saranno tanti, troppi, atleti infortunati: atleti importanti, atleti famosi, ragazzi esordienti nel Circo Bianco!
Dopo l’abbandono di Aksel Lund Svindal la competizione maschile ha perduto interesse e, nonostante i guizzi di Kristoffersen e di Pinturault, Marcel Hirscher ha già preparato con largo anticipo i festeggiamenti per la sua quinta Coppa del Mondo...consecutiva!
Ora lo sci deve rinunciare anche a Lindsey Vonn ed è davvero troppo! Forse Lara Gut avrebbe vinto lo stesso, chissà! Ma l’amarezza è grande perchè lo sport è fatto di sfide, si arricchisce con le imprese, si concede alla storia con i risultati. Lindsey Vonn stava rincorrendo il primato di vittorie stagionali di Vreni Schneider...c’era quasi arrivata! Aveva nel mirino il raggiungimento delle 80 vittorie in Coppa del Mondo, per insidiare un mito che tanti ragazzi neppure conoscono! Rincorsa stoppata! Certo, questa fanciulla è una lottatrice nata, non cambierà di un millimetro i propri obiettivi, fisico permettendo! Non aveva bisogno di ulteriori infortuni. Ho letto con molta attenzione le riflessioni di Mauro Pini che, ad Andorra, ha assistito alla caduta della campionessa statunitense. Quello che dice, in merito alle diverse esigenze che, per la sua sciata, la Vonn richiede...mi fa pensare una volta di più a queste nozze d’oro, a cinquant’anni di straordinaria storia che lo sci ci ha donato, agli spettacoli indimenticabili ai quali ognuno di noi abbia potuto assistere e...alla "vecchiaia" nelle stanze della FIS in cui, purtroppo, si continua a guardare questo gioiello sportivo con occhi e cuore "datati", lontani da una realtà dello sport che esige uomini e decisioni "diverse".
Pochi giorni fa Gustavo Thoeni ha compiuto 65 anni e penso che sia bello rendere un modesto omaggio ad un Campione speciale ricordando come vinse la sua prima e la sua ultima Coppa del Mondo.
Nel 1970/71 si era giunti alla quinta edizione con la formula di grande combinata, completata, migliorata e perfezionata di anno in anno. I più attesi erano Jean Noel Augert, Henry Duvillard e Gustavo Thoeni. Il ragazzo di Trafoi era solo contro lo squadrone francese. Non si intimidì e non temette nessuno. Vinse con la sua grande classe senza scomporsi più di tanto ma suscitando inverosimili entusiasmi! Chi non lo ricorda nelle interviste (...Domenica Sportiva...) monosillabiche, anche perchè le domande erano così banali da non richiedere più di un monosillabo di risposta...? Ma Thoeni era presentabile nei migliori salotti, dal salotto buono della nonna a quello beat dei nostri amici. Perchè sapeva quattro lingue, pensava in tedesco e traduceva prontamente in italiano. Sapeva essere bambino al momento giusto, sapeva ridere, sapeva ricordarsi di avere appena vent’anni. Poi nelle gare sapeva concentrarsi come uno scienziato atomico e sapeva esplodere sugli sci distruggendo gli avversari.
Nel 1975 ci fu ancora un cambiamento nel regolamento della IX edizione della Coppa del Mondo, ma Gustavo Thoeni non si fece sorprendere e conquistò per la quarta volta la preziosa boccia di cristallo boemo. Sono stati aboliti i raddoppi e ripristinate le combinate, quelle classiche di Wengen, Kitz, Megève, Chamonix. .. SECONDA PARTE