La Filosofia di Aksel Lund Svindal
di Matteo Pavesi
Con un lungo post sul suo blog, il campionissimo norvegese Aksel Lund Svindal (7 vittorie e oltre 900 punti conquistati in stagione) racconta i suoi ultimi 10 giorni, partendo ovviamente dall'infortunio di Kitz che lo terrà fuori gioco fino al prossimo autunno, e dispensando filosofia di vita e consigli da atleta, da vero campione.
"Sono passate quasi due settimane da quando sono caduto a Kitz, 10 giorni passati per lo più a letto o sul divano, per cui ho avuto tempo per riflettere.
- **** happens! E quando capita è un attimo. Un minuto prima sei al cancelletto pensando come poter guadagnare qualche centesimo in curva...e prima di capirlo sei in ospedale, chiedendoti quanti mesi passeranno prima di poter camminare ancora normalmente. E' così che va. Puoi solo provare a gestire le cose in cui puoi fare qualcosa. E di solito è quello che hai subito davanti a te. Devi essere preparato ad affrontare qualunque situazione, ma non preoccuparti troppo di cose che non puoi influenzare o di cose che non puoi prevedere.
- Walk it off! Ho provato a scrollarmi subito la caduta camminando, ma era solo l'effetto dell'adrenalina. Il ginocchio era ancora una volta andato, e quando sono arrivato in ospedale già non riuscivo a fare un passo. Ma per essere onesti, non è quella la ragione per cui l'ho fatto. Sapendo che c'erano un sacco di persone a guardare la gara, e molti amici e famigliari, ho voluto far vedere che stavo bene. Le cadute in discesa possono sembrare davvero brutte, e alla fine rispetto ad altro un infortunio al ginocchio non è così serio. Se puoi, dai un segnale che stai bene. Se vieni portato via con l'elicottero, ci vogliono sempre delle ore prima che amici e famigliari vengano a sapere qualcosa sulle tue condizioni.
- Good people are awesome. L'ho già detto in passato, ma mi colpisce ogni volta. E' sempre bello avere attorno belle persone. Ma quando le cose non vanno bene, ecco che diventa da bello a fondamentale. Penso a tanti. Il personale medico che ti porta dalla pista all'ospedale, la tua squadra e i tuoi compagni, gli sponsor e naturalmente amici e famigliari...Grazie!
- I usually go down hard when I'm skiing my best. Di solito mi faccio male quando sto sciando al mio meglio, e così capita a molti altri atleti. Sfortuna??? No, non ci credo. In discesa (e in tanti altri sport) c'è sempre un fattore di rischio. E' qualcosa che tutti noi atleti sappiamo e per cui siamo abituati. Parte del nostro lavoro come atleti è accettare questo rischio e spingere al limite per andare più veloci. Per vincere devi essere bravo a scacciare i cattivi pensieri e devi saper prenderti dei rischi. Non sono uno che cerca i rischi a tutti i costi, per cui mi devo convincere che vale la pena prenderseli. Prendersi dei rischi quando c'è in ballo la possibilità di vincere una gara ha un rapporto costo/beneficio più alto che non essere in condizioni di vincere. Per cui quando il prezzo è pià alto, è più facile convincermi che ne è valsa la pena spingere al massimo.
- So now it´s back to rehab training. Ora si torna a fare riabilitazione. Avrò le motivazioni per affrontare un'altra riabilitazione dopo solo un anno? SI! L'obiettivo finale è tornare a sciare. Ma ci sono anche altri motivi. Voglio abbandonare le stampelle prima possibile. Voglio tornare a camminare sulla spiaggia, andare in bici...Voglio fare pesi e tornare in palestra. Per arrivarci prima possibile è sempre la stessa strada...una buona riabilitazione è la risposta a tutto questo!