Ancora Rebensburg! Drev e Weirather sul podio
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Non sono di certo mancati i colpi di scena nel gigante di Maribor. Dopo una prima manche in cui ad essere determinante è stata soprattutto la pista, nella seconda lo sceneggiatore sembra quasi essersi voluti divertire a scompaginare quanto più possibile le carte. Fuori le due contendenti per la Coppa del Mondo generale, Lindsey Vonn prima (mentre viaggiava alla grande), Lara Gut poi, fuori anche la (ex) terza in classifica, Frida Hansdotter, grande rimonta della padrona di casa Ana Drev ma soprattutto seconda vittoria consecutiva in gigante dopo Flachau per Viktoria Rebensburg che ha sopravanzato la leader di specialità Eva Maria Brem, al comando delle operazioni a metà gara e poi solo quarta alla conclusione, preceduta anche da Drev, seconda e da Tina Weirather, terza.
Una seconda manche che, volendo inseguire a tutti i costi la buona notizia, ha reso meno amaro il nulla di fatto di Federica Brignone: alla resa dei conti la Brem allunga, ma di "soli" 50 punti (salendo a 442) ed il divario di 117 lunghezze patito ora dalla carabiniera valtellinese concede ancora qualche speranza. Magari flebile, ma considerato come sono andate le cose, il responso poteva essere decisamente peggiore. La notizia meno bella è che il secondo successo di fila restituisce una Rebensburg assolutamente competitiva ed ora in scia all'austriaca (-32), davanti a Gut (-80) e alla stessa azzurra. Una Viktoria che zitta zitta si ritrova ora terza anche nella generale (680): Vonn (900) e Gut (855) sono ancora in vantaggio, ma i jolly nel loro mazzo stanno ormai esaurendosi.
Insomma, con una pista più in forma grazie alla chimica, la manche decisiva ha offerto uno spettacolo più incisivo, seppur la tendenza allo scivolamento degli sci sul saponoso fondo sloveno poco si accomunava al concetto tradizionale di show. Ma tant'è, per lo meno non si è fatto male nessuno, e di questi tempi, con queste condizioni, bisogna quasi ringraziare che sia così. E' un assurdo, naturalmente, ma questo in fondo dice la stagione, per condizioni e scelte operate.
Ma la seconda manche ha permesso anche alle azzurre di guadagnare qualche posizione - più per errori altrui invero: Nadia Fanchini alla fine è ottava, con un guadagno di ben sette piazze, seguita a ruota da Marta Bassino. Due italiane nella top ten è un bilancio non troppo negativo, alla luce della prima manche che ha visto le ragazze azzurre decisamente in difficoltà; bilancio arricchito dal 12imo posto di Manu Moelgg e dal 14imo e 15imo di Elena ed Irene Curtoni con Francesca Marsaglia 19ima. La densità nella parte alta della classifica è ormai una costante, purtroppo oggi è mancato l'acuto.
Con la Brem costretta a seguire da terra la premiazione, la classifica vede al quinto posto la norvegese Nina Loeseth davanti a Maria Pietilae Holmner e a Michaela Kirchgasser, settima proprio davanti a Nadia Fanchini. Volendo cercare a tutti i costi, si potrebbe definire una sorta di gigante delle occasioni mancate (per Gut, Brignone e parzialmente Brem): bene per Rebensburg e soprattutto per Drev che ha regalato un nuovo podio al pubblico sloveno, ormai viziato dopo anni targati Maze: tra assenze e ritiri la competitività è meno accesa e la slovena è diventata una solida realtà delle porte larghe. Appuntamento a domani per lo slalom.