Petra Vlhova, che numero! Are ai suoi piedi
di Luca Perenzoni
Nel giorno dell'assenza forzata di Mikaela Shiffrin, si accende la stella di Petra Vlhova, ventenne proprio come la statunitense ma alla prima vittoria in carriera. Un successo maturato dopo solo una ventina di gare nel massimo circuito e soprattutto dopo solo poche settimane sotto i riflettori: in evidenza ad Aspen, vincitrice in Coppa Europa al ritorno nel Vecchio Continente ed oggi già prima tra le grandi.
La slovacca ha evidentemente le stigmati della predestinata: la sua azione è più potente e meno elegante rispetto a quella di sua maestà Shiffrin, ma l'efficienza potrà presto - forse - essere paragonabile: al futuro l'ardua sentenza. In ogni caso la ventenne di Liptovsky Mikulas ha dimostrato di avere una testa vincente, non subendo affatto la pressione del ritrovarsi - a sorpresa - davanti a tutte nella prima manche. Anzi, nella seconda ha retto alla perfezione il confronto a distanza con una scatenata Frida Hansdotter che davanti al suo pubblico contava di tornare finalmente davanti a tutte sfruttando l'assenza dello bestia nera Shiffrin. Ma evidentemente è nel destino della bella ed educata svedese quella di avere sempre un fenomeno più o meno grande tra i piedi e così la bionda trentenne si è dovuta accontentare ancora una volta del "solito" secondo posto in un podio completato dall'altra nordica Nina Loeseth, per la seconda volta in carriera chiamata alla flower cerimony al parterre. Ma per quanto fatto vedere in questi ultimi giorni, la norvegese non è certo una sorpresa in queste zone nobili della classifica.
Chi invece scende dal podio nella seconda manche è una concreta e solida Michaela Kirchgasser, costretta a far strada ad Hansdotter per la quarta piazza finale davanti ad una positiva Wendy Holdener (ma queste pendenze sono il suo pane) e a Veronika Zuzulova che in cuor suo contava probabilmente di risalire di qualche posizione in più dopo una seconda manche convincente; settima quindi Sarka Strachova.
L'Italia in slalom deve rincorrere e così è stato anche oggi: Manuela Moelgg conferma il 14imo posto della prima manche, con Irene Curtoni e Chiara Costazza appena fuori dalle top venti, rispettivamente 21ima la valtellinese e 23ima la fassana, piuttosto accorta nella discesa decisiva, quasi ad inseguire il traguardo.
Insomma, una Shiffrin incerottata ha lasciato spazio a questa Vlhova di grande prospettiva. Forse - e lo ripetiamo, forse visto che la Shiffrin è ancora almeno un paio di scalini sopra - in futuro potrebbe scattare una sfida epocale tra due ventenni dal curriculum diametralmente opposto, ma che da qui in poi potrebbero regalare spettacolo.