IMPRESSIONANTE Shiffrin:ad Aspen è distacco record
di Luca Perenzoni
Impressionante, implacabile, irreale, extraterrestre. Forza, avete tre secondi abbondanti per trovare l'aggettivo giusto per definire questa Mikaela Shiffrin. Tre secondi e sette centesimi come il distacco rifilato al termine del primo dei due slalom di Aspen (recupero di Levi) dalla ventenne a stelle e strisce a Veronika Zuzulova. A memoria umana (ma anche in quella elettronica) non esiste un distacco più ampio nella storia della Coppa del Mondo. Scartabellando un po' nei vari database si può risalire ai tre secondi netti rifilati alla concorrenza da Florence Steurer nel 1968 all'Abetone, ma nulla di più.
Dettagli statistici, si potrà suggerire. Forse sì, ma l'unicità nella storia serve anche per provare a dare nuova definizione al talento, al potenziale, allo strapotere di Mikaela Shiffrin, assolutamente ingiocabile per il resto della truppa.
D'accordo, la cocente delusione per l'harakiri di ieri può aver dato alla già campionessa di tutto tra i paletti stretti qualche ottano in più ad un carburante ad altamente prestativo, così come il perdurare dell'assenza dal podio sulle nevi di Aspen. Motivazioni importanti, innegabile. Ma un simile distacco rasenta i limiti dell'imbarazzante, proprio per l'assoluta superiorità messa in campo dalla Shiffrin, a sua volta incredula nel leggere quei numeri che sanno di sentenza. Cifre che pesano come macigni per le altre: 3"07 per la Zuzulova, 3"26 per Frida Hansdotter, 3"88 per Sarka Strachova, oltre i 5" tutte le altre.
In un colpo solo la Shiffrin da alla concorrenza l'ennesimo colpo da ko, si prende la leadership della classifica generale superando Federica Brignone (e figuriamoci che mancano i possibili 100 punti di ieri) e lancia al cielo del Colorado tutte le proprie velleità di mettere le mani sul coppone. E domani può addirittura regalare il bis.
In tutta onestà risulta impossibile addentrarsi in considerazioni tecniche dopo un simile spettacolo, tanto diverso è l'esercizio completato dalla dominatrice, dalle piazzate e dalle altre. Non resta quindi che citare alcuni buoni riscontri, come il quinto posto di una Maria Pietilae Holmner tornata a sorridere dopo un finale di scorsa stagione al limite dell'anonimato, mentre in casa Italia la seconda manche ha spento parte della soddisfazione per l'ottavo posto di Irene Curtoni a metà gara. Nella discesa decisiva la valtellinese non ha saputo ripetere la brillante prova della mattinata, scivolando al 18imo posto, appena dietro a Chiara Costazza che ha invece confermato la 16ima piazza della prima manche. Ed il ciclone Shiffrin ha regalato una piccola beffa anche all'ottima Federica Brignone, quasi eroica a qualificarsi con il 64: il distacco troppo ampio le toglie la soddisfazione dei 3 punti di Coppa riservati alla sua 28ima posizione, ma in ogni caso la carabiniera valdostana ha messo in mostra ancora una volta il proprio carattere indomabile.
Domani di nuovo tutte in pista: sarà ancora un simile monologo?