Coppa del Gobbo - 50 anni ...e si vedono!
di Carlo Gobbo
La magia della neve ci ha regalato in questi giorni un'anticipazione gradita di quelle emozioni che presto ci accompagneranno nel lungo cammino invernale della Coppa del Mondo. C'è una piacevole euforia in molte località di alta montagna, qualche impianto aprirà nel fine settimana e sarà bello riabituarsi alle suggestioni che i primi cristalli di neve fanno nascere! Miglior omaggio non poteva esserci per questa leggiadra signora delle nevi che, al suo mezzo secolo di vita, comincia a soffrire per qualche acciacco trascurato e curato male!
Le immagini in bianco e nero ci riportano alla travolgente cavalcata di Jean Claude Killy che vinse coppa assoluta, discesa, gigante e slalom mentre tra le ragazze si impose la leggiadra Nancy Greene, dominatrice anche in gigante, mentre le coppe di discesa e slalom furono vinte da Marielle Goitschel (nello slalom a pari merito con Annie Famose). Due gare maschili si disputarono in Italia, lo slalom di Campiglio e la discesa del Kandahar a Sestrieres; altrettante nella rassegna femminile con lo slalom del Bondone e la discesa sempre a Sestrieres e fu proprio in questa occasione che l'Italia salì sul gradino più alto del podio con Giustina Demetz (a pari merito con Marielle Goitschel), la prima vittoria azzurra in Coppa del Mondo! Grande Giustina, diventata poi talentuosa imprenditrice!
In estate ne abbiamo lette/sentite di tutti i colori e ad ogni convegno/consiglio ci deliziavano con le risultanze di riflessioni e di ricerche fatte soprattutto per dimostrare quanto fosse giustificata l'esistenza di certi organismi! "I dati più alti dello share televisivo si registrano in Austria, Germania, Svizzera!" Ma guarda un po' che scoperta ... non l'avrei detto! Ed ancora: "l'età media del telespettatore è superiore ai 50 anni" ....ma va! Da questa relazione del nuovo responsabile FIS del settore escono poi altri dati ed altre scoperte che ci verranno raccontate. La conclusione è scioccante: "Bisogna pensare a qualcosa per ridare vitalità allo sci"! Già, purtroppo negli uffici della FIS a Oberhofen continuano a non capire come questa signora debba sottoporsi ad un make up robusto e profondo perchè le rughe ormai sono diventate delle crepe. Ho molto rispetto per Gianfranco Kasper al quale mi lega una sincera amicizia ma non credo che sarà sufficiente esprimere un vibrato dissenso con gli organizzatori cinesi per esorcizzare la ipotetica cancellazione dal calendario olimpico di alcune specialità. La discesa non si tocca e qui siamo tutti d'accordo, ma è altrettanto vero come il prodotto televisivo dello sci alpino sia sempre più scricchiolante e non bastano le intuizioni di un bravo regista come De Manincor per rivitalizzare "l'appetito televisivo". Bisogna vendere lo sci in modo diverso, e non mi pare che le nozze d'oro abbiano in programma qualcosa di intrigante. Non lo è certamente il gigante parallelo sulla Gran Risa! Sino a quando nelle stanze che contano non arriveranno giovani manager, intraprendenti, estrosi, dissacranti...non cambierà nulla!
L'Italia parte con il gigante, la disciplina più importante dello sci, la specialità che racchiude in sé le componenti tecniche che ogni atleta deve affinare e possedere per poter ambire alle più alte posizioni di classifica. Noi ci affidiamo all'esperienza dei senatori e all'entusiasmo dei giovani trascinati da un talento come Roberto Nani al quale nulla è precluso. Rientra De Aliprandini e abbiamo una gran voglia di rivederlo in azione, poi Giovanni Borsotti e Riccardo Tonetti, due ragazzi che meritano un po' di fortuna agonistica, così come Alex Zingerle.
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