Merighetti: "Orgogliosa di essere nelle top10"
di Matteo Pavesi
Va in archivio anche la seconda gara femminile dei Mondiali di Vail/Beaver Creek, nel complesso non positiva per i colori azzurri.
La migliore, Dada Merighetti 8/a, merita un discorso a parte: "Quando sono uscita dall'ospedale mi sono detta: 'Vado ai Mondiali per fare una medaglia'...c'è l'ho messa tutta non è stato facile ma sono orgogliosa di me stessa - dichiara la bresciana a Max Vergani dell'Ufficio Stampa FISI - Non sono riuscita a spingere in tutte le curve, però ho dato tutto. E' un vero peccato perchè mi mancherà qualcosa. Avrei avuto bisogno di una prova in più. Sono però orgogliosa di essere nuovamente tra le migliori 10 al mondo...Desidero ringraziare la commissione medica FISI, il mio dentista e le tante persone che mi hanno aiutato ad essere qui."
Nadia Fanchini è 12/a: "Non è andata bene nei tratti di scorrimento, devo assolutamente migliorare e lavorare su questo aspetto. Non mollo. Sto trovando fiducia in me stessa, e ora punto al gigante che è il mio grande obiettivo. Ma voglio tornare in alto anche in discesa"
Hanna Schnarf, 28/a: "Ho voluto strafare, nonostante fossi partita bene, Poi ho sbagliato e su questa pista continui a portarti gli errori fino in fondo. Non so se la pista era rallentata ma di sicuro era segnata e non sono riuscita a fare le linee che avevo in testa. Ora c'è la superk dove darò tutto"
Al parterre c'è anche Davide Labate, Raisport, e al suo microfono si presenta Elena Fanchini, 26/a: "Sono molto dispiaciuta per quel che è successo. In alto stavo andando bene, poi ho sbagliato, come in prova, e a quel punto ho 'mollato' mentalmente e tutto è andato male. Avevo le carte in regola per essere con le altre...devo rianalizzare quanto accaduto e capire cosa mi succede quando sbaglio, c'erano i margini per fare una gara discreta nonostante quell'errore"
Allo stesso microfono arrivano anche la medaglia di bronzo e quella d'oro, d'umore decisamente diverso. Lara Gut è molto delusa, intransigente come al solito con se stessa: "Sono stata una 'polla' tra il terzo e quarto intermedio ho preso il distacco, per il resto ero con le altre due. Una grande gara? (scrolla le spalle) Sì certo, una medaglia fa sempre piacere..." E Lara è sempre Lara...
Felicissima invece Tina Maze, 8/a medaglia mondiale in carriera, la terza d'oro, la prima in discesa (ma è campionessa olimpica in carica): "a Sochi ho capito che posso andare forte anche in discesa. Devo essere rilassata per sciare forte, perchè è una disciplina difficile, che fa paura, piena di velocità e rischi. La dedica? Al mio team, la mia squadra ha fatto un lavoro incredibile e tanta parte del merito di questo successo è loro...ringrazio Andrea (Massi), poi Vianello e Valerio (Ghirardi) e Nezka, la fisioterapista."