Gli Azzurri: "dobbiamo far meglio in discesa"
di Matteo Pavesi
Non è stata una buon superg mondiale per l'Italia: ci si aspettava un risultato corale di un livello superiore, ma Dominik Paris, Matteo Marsaglia, Christof Innerhofer, Werner Heel non si sono nascosti e al parterre hanno lucidamente analizzato la gara, al microfono di Enrico Cattaneo e a Max Vergani dell'Ufficio Stampa FISI.
Dominik Paris, 14/o: "Ai Mondiali possono capitare sempre delle sorprese e oggi è successo in parte. Per quanto riguarda la mia gara, non sono riuscito a entrare bene nella seconda porta dopo la partenza e poi finivo spesso lungo. Ho rischiato lo stesso ma non è bastato, la neve rimarrà così anche per la discesa, per cui devo migliorare la sciata".
Matteo Marsaglia 14/o: "Pista bella ma nel tratto finale sono stato un po' troppo gentile, la neve oggi non era la solita, non è come sembra, ogni tanto tiene e ogni tanto no. Bisognava mollare un po' di più, e avere meno rispetto. Sono rammiricato, non bisognava insistere sullo spigolo, essere magari più 'brutti' ma più efficaci. Il vento? Ogni tanto si sentiva, può aver condizionato la prova di qualcuno."
Christof Innerhofer 18/o: "Non era la giornata perfetta perchè ci vogliono sempre tante cose diverse che vadano tutte nella stessa direzione. Non sono riuscito a trovare il ritmo, gli sci rimanevano agganciati nella neve, ho perso un po' dappertutto. La neve era un po' secca ma non dura, sciando con la gamba lunga non ho ricevuto al deformazione dello sci, il vento poi mi ha fatto perdere continuamente centesimi. Alla fine hanno vinto i migliori, non potevo fare meglio perchè non erano le mie condizioni. Per andare forte al momento ho bisogno la giornata perfetta, dove tutte le cose funzionano alla perfezione. Peccato per 'Domme' perchè stava sciando bene....Miller e Svindal? Ai mondiali ognuno parte per vincere la medaglia, e si rischia tutto, io non potevo far meglio."
Werner Heel 26/o: "In alcuni settori sono andato abbastanza bene, poi in altri ho sbagliato, non ero troppo convinto. Ho sbagliato prima dell'ultimo salto, ma non sarebbe cambiato tanto. Sicuramente per vincere bisognava rischiare maggiormente e sciare con più cattiveria. La pista era bella e ben preparata. Cercherò di rifarmi in discesa".
Hannes Reichelt prova a spiegare la sua medaglia d'oro con un po' di italiano, imparato da quando è fidanzato con una ragazza del Belpaese: "Oggi girava molto, era difficile, penso che nessuno sia riuscito a fare una gara perfetta e fare tutto bene. Anche la mia manche era sì buona ma non perfetta. Cook una sorpresa? Sì, ma io lo conosco bene e so che a lui piace questo tipo di neve"