Dominio Hirscher ad Adelboden.Eisath 6/o
di Matteo Pavesi
La Chuenisbaergli di Adelboden si inchina ancora una volta davanti a Marcel Hirscher, che con due manche di potenza e intelligenza vince l'edizione 2015 del classicissimo gigante elvetico (si corre qui dal 1967), conquistando il 29/o sigillo in carriera, il 6/o stagionale, la quarta vittoria su cinque giganti, rifilando oltre un secondo al francese Pinturault.
Non solo: con questa vittoria Hirscher raggiunge Stenmark a quota 5 vittorie ad Adelboden, e porta a 13 le vittorie in carriera tra i pali larghi, avvicinandosi ai 'miti' austriaci Hermann Maier e Benni Raich fermi a quota 14.
Al momento il campione salisburghese è uno, due, tre gradini sopra tutti gli altri, non conta il pettorale, il fondo, la neve, la tracciatura...insomma si corre per il secondo posto.
In questo gigante così lungo, difficile e impegnativo, Alexis Pinturault torna sul podio dopo la gara di Soelden, e ricorda le vittime degli attentati di Parigi con il cartello 'Je suis Charlie'; ci ritorna anche il norvegese Kristoffersen (+1.64) che mancava da Kranjska Gora.
La pioggia (ieri) e il gran caldo, 8 gradi, hanno certamente condizionato le condizioni del manto nevoso, salato, favorendo i primi a partire: lo dimostrano i pochissimi inserimenti da dietro nella prima e il miglior tempo di Borsotti nella manche decisiva, con il risultato di stravolgere la classifica della prima frazione.
Gli azzurri corrono complessivamente un'ottima prova, sfruttano tatticamente le condizioni e sono tra i migliori nella seconda ( Borsotti 1/o, Eisath 2/o, Moelgg 4/o).
Così nasce il sesto posto finale di Florian Eisath, il miglior risultato della carriera, una grande soddisfazione per l'altoatesino che ha passato un'estate da fuori squadra, presentandosi a Soelden all'ultima opportunità e cogliendola. Con questo risultato strappa un meritato biglietto mondiale.
Roberto Nani chiude 10/o, perdendo quattro posizioni rispetto alla prima manche: il livignasco rischia molto e cerca il risultato grosso, ma paga le sbavature e perde terreno.
Max Blardone è 12/o, anche lui merita applausi sinceri, era partito con il pettorale n.30 nella prima costretto a fare risultato dopo una stagione senza soddisfazioni, lui che su questo tracciato ha vissuto alcuni dei momenti migliori della carriera. L'ossolano tira fuori grinta e classe e confeziona due manche convincenti. Giovanni Borsotti si qualifica per un pelo e sfrutta perfettamente l'opportunità, è fantastico sul muro finale e il miglior tempo di manche gli permette di risalire 14 posizioni fino al 15/o tempo finale.
Non meno eccezionale la gara di Manfred Moelgg, appena rientrato dopo il lungo stop dovuto all'infortunio al tendine d'Achille: scia pulito seppur poco brillante nella prima, e grazie alla situazione parte tra i primi nella seconda fino al 17/o tempo finale. Tra la gara di oggi e quella di Zagabria non avremmo osato sognare un ritorno migliore per il campione di S.Vigilio.
Ultimo azzurro al traguardo è Davide Simoncelli 23/o: nella seconda frazione sente troppo la fatica (ha qualche valore ematico fuori scala), facendo segnare uno dei tempi più alti.
Completano la top10 Fritz Dopfer 4/o, Felix Neureuther 5/o, Ted Ligety 7/o, Leif Kristian Haugen 8/o, Mathieu Faivre 9/o.
Il norvegese Jansrud tocca con lo scarpone il tracciato ed esce, buttando via la possibilità di racimolare magari una ventina di punti, e perdendo ulteriormente terreno nei confronti di Hirscher: ora il distacco con l'austriaco è salito a 152 punti.
Il prossimo gigante è in programma a Beaver Creek, tra oltre un mese, il 13 febbraio, e assegnerà le medaglie Mondiali, mentre per la Coppa dovremo attendere fino al 1 marzo a Garmisch, terzultimo della stagione.