Festa Svedese con Pietilae-Holmner.Costazza 6/a
di Matteo Pavesi
Quei pochi minuti prima di salire sul podio, il tempo di sistemarsi la fascetta o il cappellino, magari ritoccare il trucco, il tempo di ripensare alla gara appena conclusa e magari realizzare davvero il risultato. In quel breve lasso di tempo la telecamera ruba l'inquadratura di una lacrima: la svedese Maria Pietilae-Holmner torna dopo quattro anni sul gradino più alto del podio, mancava dalla stagione 2010/2011 (vittoria in slalom ad Aspen e in parallelo a Monaco), nel mezzo un crociato saltato del ginocchio sinistro, e tantissimo lavoro per tornare al vertice.
Oggi Maria è profeta in patria, è la prima svedese a vincere sulla Olympia di Are, intepretando al meglio le due manche tracciate dal canadese Pollock e dall'austriaco Burgler, e tenendo a bada nella seconda il tentativo di Tina Maze di cogliere la 27/a vittoria, riuscendoci per 6 centesimi.
Su un fondo duro e ben preparato le due tracciature non presentano grandi difficoltà, fatta eccezione per una figura a metà pista nella prima, e una serie di porte molto angolate sul muretto finale della seconda; ne escono due manche comunque interessanti dove il trio in testa alla prima viene confermato nella seconda: ecco che Frida Hansdotter, 29 anni proprio oggi, coglie il 13/o podio della carriera tra i pali stretti, per la prima volta sul terzo gradino, e conferma la sua regolarità in questa specialità. Tre gare e tre podi per la bella svedese, per un totale di 220 punti, ma Tina Maze è lì lì a 209 e Maria Pietilae-Holmner a 200, le tre saranno certamente protagoniste anche nelle prossime gare.
Tre gare e tre vincitrice diverse in slalom, e la classifica generale che parla sempre più sloveno, con Tina a 560 punti e Anna Fenninger indietro di 260.
Ai piedi del podio rimane, per soli due centesimi, Mikaela Shiffrin, tornata (nella seconda manche) quella della scorsa stagione, una manche che ridà fiducia all'americanina, ma ancora non basta per salire sul podio.
Con Kirchgasser, Costazza e Thalmann il distacco aumenta a 7 decimi: la trentina è autrice di una gara finalmente all'attacco e buona in entrambe le manche. Nella prima Chiara parte senza freni e fa segnare subito un ottimo intermedio, nella seconda sbaglia solo nel finale, un errore evidente che gli costa sicuramente la quinta posizione, ma che ci sta quando l'atteggiamento è quello visto oggi.
Ma può comunque sorridere Chiara, è il suo miglior risultato dal gennaio 2008, la stagione della vittoria di Lienz.
E altrettanto bene ha fatto Manuela Moelgg, 14/a, ancora costretta a indossare il pettorale n.52, ancora costretta a pagare due stagioni balorde funestate dal mal di schiena, ma ancora capace di tirare fuori classe e tecnica di tre anni fa, e risalire piano piano la china. Diciassettesima nella prima manche, recupera altre 3 posizioni ed entra nelle top15, risultato che si somma al 12/o tempo di Levi e le permettono di entrare nella top30 della WCSL!
Va a punti anche la terza azzurra qualificata, Irene Curtoni, 24/a, mentre per un soffio si fermano nella prima Sarah Pardeller (31/a) e Fede Brignone (out mentre viaggiava con intermedi da qualifica).
Nel complesso il lavoro di Livio Magoni sta venendo fuori anche nella disciplina dove le azzurre hanno fatto più fatica nelle ultime stagione, un segnale molto importante per il proseguo della stagione.
A completare la top10 l'austriaca Carmen Thalmann 7/a a +0.77, le elevetiche Wendy Holdener e Michelle Gisin e la ceca Sarka Strachova 10/a a +1.08.
Ora le ragazze si spostano in Val d'Isere dove sabato e domenica sono in programma una discesa e un superg, mentre il prossimo slalom sarà il 29 dicembre a Semmering.