Rocca-Bormio: "La gara da sola non vive!"
di Vittorio Savio
La rinuncia della tappa di coppa del mondo di Bormio e il suo spostamento nella vicina Santa Caterina Valfurva non poteva lasciare un campione come Giorgio Rocca, valtellinese per altro, insensibile dall'esprimere alcune considerazioni, uscite oggi sul suo blog all'interno del sito della 3Tre di Madonna di Campiglio di cui è testimonial ufficiale. Riportiamo dunque le considerazioni di Giorgione:
"Giorni fa, sono stato coinvolto in una discussione sull’argomento del “gran rifiutooe di Bormio alla Coppa del Mondo di Sci Alpino maschile: come tanti di voi sapranno, la società degli impianti di risalita ha declinato la possibilità di ospitare la gara del 29 Dicembre per la stagione in corso, chiedendo un cambio di data.
Fortunatamente per lo sci di casa nostra, la data di Bormio è stata rilevata da Santa Caterina Valfurva, ma il tema è più complesso di uno spostamento di 15 km.
Per la prima volta dal 2000, Bormio non vedrà la sfida degli uomini jet sulla pista Stelvio, unanimemente considerata fra le più tecniche e impegnative dell’intero carosello, ma quello che colpisce è soprattutto come, in un momento in cui tante località – molte delle quali da Paesi emergenti – lottano per un posto al sole nel calendario del grande sci, una realtà (italiana) come Bormio abdichi per sua scelta.
Le motivazioni di Bormio, peraltro, sono piuttosto evidenti. Chi conosce il comprensorio, sa bene come la Stelvio sia l’unica pista di rientro a valle per l’area di riferimento, e per una gara che si svolge il 29 Dicembre – e quindi nel pieno dell’alta stagione sciistica – chiudere la pista per quattro giorni (prove incluse) rappresenta un sacrificio economico eccessivo , soprattutto in termini di vendite skipass, che evidentemente non viene compensato dall’evento in sé.
Quello che penso io – in generale, non solo nel caso di Bormio – è che servirebbe una maggiore coesione fra i vari settori– località, impianti, comitato organizzatore, albergatori –, e in particolare che questi ultimi fossero sempre rappresentati nei comitati organizzatori. Il dato che ci insegnano le migliori esperienze all’estero è che in una logica economica – imprescindibile, soprattutto di questi tempi – la gara non può essere l’unica proposta che motiva l’appassionato. La gente che accorre in occasione delle gare deve vivere una giornata speciale, deve potersi divertire, e la gara è una parte importante di questo divertimento, ma non può essere l’unica.
Ad esempio, la creazione di eventi collaterali – che si tratti di concerti, spettacoli… etc. – è qualcosa che non soltanto può motivare un appassionato a venire sulla pista invece di guardare la gara in televisione, ma che finisce per aumentarne la permanenza in loco, la spesa negli esercizi della località, i pernottamenti, e in generale l’affluenza nelle località sciistiche.
Una proposta di questo tipo aumenta il valore dell’evento sciistico per tutte le parti coinvolte e speriamo di ritrovare Bormio in Coppa già dal 2015/2016!"