Assosport, Businato: "Stop alla burocrazia!"
di Vittorio Savio
Luca Businaro, Presidente di Assosport - l'associazione nazionale fra i produttori di articoli sportivi - prende posizione in merito ai divieti imposti dalla FIS – Federazione Internazionale Sci - riguardo ad airbag e caschi con abs. Il tutto nasce dagli articoli di questi giorni - tra i quali il nostro - e quello di Pierangelo Molinaro della Gazzetta dello Sport di ieri che riportavano delle problematiche legate all'utilizzo in gara da parte degli atleti dell’airbag ideato da Dainese e il casco con abs di Briko.
“Proprio le due realtà che lo scorso inverno erano state la punta di diamante a Ispo Winter e protagoniste a Casa Italia a Sochi – spiega Businaro - oggi si trovano a dover subire scelte dettate da una visione cieca e da una burocrazia che frena i nostri talenti. Come Presidente di Assosport e di FESI devo difendere le aziende che rappresento: voglio andare a fondo di questa questione".
Sembra che il problema con gli airbag - come sottolinea in un comunicato stampa il presidente di Assosport - sia dovuto ai contratti di sponsorizzazione degli atleti: non tutti potranno utilizzare la tecnologia Dainese e questo potrebbe causare disparità. I caschi invece non rispettano il regolamento che vieta le parti sporgenti dopo che Lindsay Vonn aveva sciato in prova con una telecamera dietro la testa.
“Le nostre aziende – polemizza Businaro – investono in ricerca e sviluppo e come vengono premiate? Con dei cavilli al regolamento che lasciano davvero senza parole. Chi innova deve essere portato sul palmo della mano, non essere frenato, in Italia, regina della burocrazia, così come all’estero. Mi stupisco che sia proprio la FIS ad aver dato queste disposizioni. A pagarne le conseguenze – conclude il presidente di Assosport – saranno, oltre alle aziende, gli atleti che dovranno rinunciare alla sicurezza che questi dispositivi avrebbero potuto garantire. A perderci, siamo tutti noi come sportivi: il rischio è che questi divieti frenino anche la produzione per il grande pubblico".