Dainese:"Il progetto D-Air Ski non si ferma"
di Vittorio Savio
Nei giorni scorsi vi avevamo dato notizia dello stop che aveva subito l'adozione in gara dell'airbag "D-Air Ski" a partire dalla tappa di coppa del mondo in Val Gardena del prossimo dicembre, così come era stato invece in un primo momento interpretato alla riunione Fis di Zurigo, due settimane fa.
Nel corso dell'Alpine Fis Forum di Soelden i due direttori della coppa del mondo, l'italiano Markus Waldner e Atle Skaardal hanno fatto chiarezza sulle problematiche emerse come avevamo riportato noi per primi in una news da Soelden, giovedì scorso.
Nella stessa giornata abbiamo avuto modo di incontrare Vittorio Cafaggi, responsabile sviluppo tecnico della Dainese, che ci ha illustrato meglio la situazione.
"Per quanto riguarda il progetto D-air Ski, tutti i messaggi ricevuti dai massimi livelli della FIS confermano l'appoggio a questo progetto ritenuto della massima importanza per la sicurezza degli atleti - ci ha dichiarato Cafaggi - Negli stessi messaggi la FIS mostra grande apprezzamento per il lavoro svolto da Dainese durante gli ultimi quattro anni. Non si deve considerare quella che è una normale fase del processo di adozione di un nuovo sistema di protezione altamente innovativo, quale è il D-Air Ski, come uno stop a tale progetto. E' utile ricordare che in questi anni abbiamo affrontato e risolto complessi problemi tecnici e aspetti legati all'aerodinamica che avrebbero potuto condizionare il buon esito del progetto. Dopo aver ottenuto a Zurigo il via libera su questi aspetti, che avrebbero potuto precludere l'adozione in gara del sistema, siamo ora nella fase successiva e finale del progetto, ovvero l'armonizzazione dei regolamenti indispensabile per rispettare quanto previsto dalla FIS, e per permettere agli altri produttori di protezioni eventuali adeguamenti delle loro attrezzature, in particolare con riferimento allo spessore della protezione dorsale. Confermiamo quindi che il progetto D-Air Ski procede come previsto, e si conferma la piena volontà di Dainese di collaborare con la FIS su questo e su altri nuovi progetti legati alla sicurezza nelle competizioni sci".
Il problema principale infatti e quello legato agli spessori che non collimano con quelli dei regolamenti Fis. Il D-Air Ski, infatti, eccede per 22 millimetri rispetto alle attuali e omologate protezioni della schiena utilizzate in gara dagli atleti. A questo punto le strade sono due: o si rivedono i regolamenti modificando i limiti max di sporgenza oppure si deve operare direttamente sull'airbag per ridurre questa eccedenza. La terza come emerge dalle parole dello stesso Cafaggi si possa trovare a metà strada.
I tempi dunque a questo punto si dilateranno leggermente come ci ha confermato lo stesso responsabile Dainese e per questa stagione si proseguirà solo con la sperimentazione da parte degli atleti che lo hanno fatto in questi anni come il nostro Werner Heel, ma non sarà utilizzato in gara: se ne riparlerà nella prossima stagione.
L'azienda di Vicenza ha assicurato dunque che proseguirà il lavoro iniziato circa 4 anni fa e costato in termini economici ad oggi centinaia di migliaia di euro. Un progetto che non è fine a se stesso, ma che porterà benefici anche agli airbag in adozione in altri settori, come quello delle motociclistico dove verrà sfruttata la stessa tecnologia allo studio in quella dello sci alpino.