Leopoli ritira candidatura per le Olimpiadi 2022
di Matteo Pavesi
Dopo Monaco (novembre 2013), Stoccolma (gennaio 2014) e Cracovia (maggio 2014), anche Leopoli (Ucraina) ritira ufficialmente la candidatura ad ospitare i Giochi 2022.
La crisi economica, le condizioni politiche del paese est-europeo, l'occupazione russa della Crimea, non consentono al comitato organizzatore di proseguire con la candidatura, che è stata spostata all'edizione 2026.
La decisione è stata discussa dal presidente del CIO Thomas Back, dal primo ministro ucraino Arseniy Yatsenyuk e dal presidente del comitato olimpico ucraino Sergey Bubka.
Rimangono dunque in corsa i comitati organizzatori di Oslo (NOR), Pechino (CHI) e Almaty (KAZ).
Oslo, già sede olimpica dei Giochi 1952, ha organizzato con successo i Mondiali di sci nordico 2011 (Holmenkollen), senza dimenticare l'edizione 1994 di Lillehammer, considerata tra le migliori di sempre. La candidatura di Oslo non è però così solida: il governo norvegese sta ancora discutendo sul progetto e una decisione arriverà solo in autunno, e recenti sondaggi hanno mostrato che più di metà della popolazione è contraria ai Giochi. Pechino vuole diventare la prima città ad ospitare sia le Olimpiadi Estive che le Invernali; mentre Almaty è forte della ricchezza derivata dal petrolio.
Il Comitato Olimpico Internazionale assegnerà i Giochi il 31 luglio 2015 durante il congresso di Kuala Lumpur.