Giulia Gianesini saluta il Circo Rosa
di Matteo Pavesi
Nel maggio del 2003, undici stagioni fa, Giulia Gianesini era una giovane 19enne inserita nella squadra C della nazionale agli ordini di Livio Magoni, e aveva come compagne giovani talenti come Verena Stuffer, Elena e Nadia Fanchini, Irene Curtoni...
Nel suo percorso agonistico ci sono stati alcuni successi, come i 6 podi in Coppa Europa, o come i due "top10" in Coppa del Mondo (tra il gennaio e il marzo 2010, 9/a in gigante a Cortina, e 10/a a Garmisch, sempre tra le porte larghe). Al termine di quella stagione 2010 è 16/a in classifica di gigante, in un crescendo di prestazioni e di manche ben sciate che avevano fatto ben sperare per le stagioni seguenti.
Un anno prima, nel 2009 all'Alpe Cermis, conquista il titolo nazionale in gigante. Nella sua carriera anche tante difficoltà e infortuni, come la lesione al legamento del ginocchio patita nel febbraio 2015.
Le ultime due stagioni sono state completamente condizionate da una caduta patita nel settembre 2012 ad Ushuaia, in allenamento: un trauma cranico che l'ha costretta a saltare tutta la stagione e ha condizionato anche la successiva.
Nelle squadre nazionali per il 2015 non c'è più stato spazio per lei, che di recente ha passato la selezione per essere ammessa al Master Istruttori di Sci Alpino.
Una nuova vita si apre per Giulia, ed una vecchia si chiude, ecco i suoi pensieri, sofferti certamente, ma anche carichi di serenità e voglia di ripartire....
"Quando sei un atleta non pensi mai al momento in cui dovrai smettere...è una cosa talmente lontana che non prendi mai in considerazione anche se tutti sanno che prima o poi dovrà accadere e per me è arrivato quel momento. Lo sci (agonisticamente parlando) è sempre stato per me passione, coinvolgimento, dedizione e divertimento e ho sempre promesso a me stessa che qualora una di queste cose fosse venuta meno non avrebbe più avuto senso continuare su questa strada. Chiudo questa parentesi della mia vita portando con me tante cose, gioie e dolori, momenti di felicità e momenti difficili, lo sci mi ha insegnato tanto come le persone che ne fanno parte...sia quelle che hanno creduto in me sia quelle che non l'hanno fatto...mi hanno reso più forte e mi hanno dato modo di credere più in me stessa...sono orgogliosa di quello che ho fatto e anche se il rimpianto di non aver espresso tutte le potenzialità c'è, finisco questa esperienza con la speranza di saper trasmettere agli altri la passione infinita per questo sport che tanto mi ha dato e tanto mi ha tolto.
Il ringraziamento più grande va ai miei genitori perché senza di loro sarebbe stato tutto impossibile, non mi hanno fatto mai mancare niente e sono stati e sono una guida importante ogni giorno. Ovviamente un grazie va alla mia famiglia, a Giorgio, al mio fanclub, ai miei amici e a tutte le persone che hanno avuto fiducia in me. Ringrazio di cuore il gruppo delle Fiamme Oro e in particolare a Igor Cigolla per essere sempre stato presente in qualsiasi momento. Da domani inizierà per me una nuova carriera come allenatrice e come Istruttrice...chissà come sarà essere dall'altra parte!...un abbraccio a tutti coloro che mi hanno sostenuto...Con affetto Giulia"