Morzenti: "Scajola? Con lui andavo a messa"
di Matteo Pavesi
Oggi l'ex ministro del PdL Scajola sarà interrogato dai PM calabresi presso il carcere di Regina Coeli: dovrà difendersi dall'accusa di aver favorito la latitanza dell'ex parlamentare del PdL Amedeo Matacena, e dalla contestazione più grave di concorso esterno in associazione mafiosa.
Ieri abbiamo riferito che anche Giovanni Morzenti, 63 anni di Vilminore di Scalve, nonchè ex presidente della FISI, è stato inserito nel registro degli indagati nell'ambito della stessa inchiesta. Una telecamera della DIA l'ha fotografato l'11 febbraio scorso a Roma, in una sorta di "vertice" coordinato da Scajola, che secondo gli inquirenti aveva lo scopo di mettere a disposizione del latitante Matacena, e di sua moglie, la propria rete di relazioni.
Proprio perchè considerato "parte" della rete di relazioni dell'ex ministro, l'abitazione di Morzenti è stata perquisita qualche giorno fa.
"Frequento Roma da tempo, non c’è niente di male. Io ero e sono amico di Scajola, ma con lui andavo solo a messa. Nulla di più." Queste le dichiarazioni raccolte dall'edizione bergamasca del Corriere della Sera.
Secondo Alessandro Ferrero, avvocato di Morzenti, il suo assistito non aveva alcun rapporto con Matacena: "il mio assistito risulta essere stato oggetto di perquisizione esclusivamente in quanto persona in rapporti di amicizia con l'onorevole Scajola. La stessa non ha portato alcun risultato che possa, in alcun modo, far mutare questa posizione."
Tre settimane fa inoltre, Morzenti è stato iscritto nel registro degli indagati, con l’arcivescovo emerito Bonicelli, in una inchiesta per ricettazione aperta da Nello Rossi, procuratore aggiunto di Roma. La magistratura indaga su due conti correnti aperti dal monsignore presso lo IOR, su uno dei quali anche Morzenti aveva la delega.