Tribuna Elettorale per Di Centa e Marocco
di Matteo Pavesi
Martedì pomeriggio nel corso del programma "Pomeriggio da Campioni" su RaiSport, è andato in onda un confronto elettorale tra Manuela Di Centa e Pietro Marocco, candidati alla presidenza della FISI, la cui Assemblea Elettiva si terrà sabato prossimo 12 aprile a Bologna. Invitato, ma assente per precedenti impegni federali, il presidente in carica Flavio Roda.
Moderato da Ivana Vaccari, in circa 20 minuti il dibattito ha toccato alcuni temi caldi sulla FISI che verrà.
Marocco, presidente da 6 anni del Comitato Alpi Occidentali, illustra brevemente il suo programma: "negli ultimi 4 anni sono stato coordinatore dei presidenti regionali, ho avuto modo di rendermi conto non solo delle problematiche del mio comitato ma anche degli altri. Credo debba essere cambiato l'atteggiamento verso il territorio. Sono convinto che la nostra base e la nostra attività sul territorio meriti un approccio diverso, le risorse che sono state destinate all'attività giovanile credo non siano adeguate. Per creare le condizioni per una base allargata, per un movimento diffuso, per preparare i giovani al salto di qualità verso la squadra nazionale ci vogliono risorse adeguate"
Anche l'ex olimpionica Manuela Di Centa mette l'accento sulle società sportive: "i primi passi si fanno nelle società sportive. Deve essere rivisto il rapporto tra i vertici FISI e le società, che sono il punto di partenza, mi piacerebbe che fosse più diretto, più trasparente, e dare più forza a quelle che sono il motore della federazione. Deve essere una federazione che chiaramente guarda all'agonismo, ma anche agli appassionati, alla gente che ama la montagna, la neve, di chi pratica e non necessariamente arriva all'agonismo. Queste persone devono diventare la forza propulsiva che poi arriva al vertice, cioè chi pratica l'agonismo."
Sull'organizzazione della Federazione
Marocco: "Credo che il presidente debba essere una manager, debba darsi una governance robusta, debba muoversi come un dirigente d'azienda, e puntare su: la ricerca, la formazione, la comunicazione, e tutti quei progetti che permettono di andare a cercare le risorse finanziarie necessarie. Non possiamo più pensare ad una federazione in ottica assistenzialista, deve essere una federazione che sappia creare progetti misurabili, che faccia meno promesse e più progetti. Ci vogliono commissioni operative valide usando le migliori professionalità presenti sul territorio, dividere la funzione politica da quella tecnica. Bisogna dare motivazioni ed entusiasmo, quindi penso che la federazione abbia la necessità di cambiare la propria struttura."
Di Centa: "credo che la federazione debba avere la capacità di guardare lontano, in un'ottica internazionale. La FISI è composta da 16 discipline di cui 10 fanno parte del programma olimpico, e si deve rapportare con 5 federazioni internazionali.Quindi deve saper dialogare con diverse federazioni a tutti i livelli, e avere una forte leadership in questo senso. Perchè solo avendo grande capacità di dialogo internazionale noi siamo capaci di rappresentare noi stessi ma anche di portare la nostra voglia di cambiare, il nostro modo di vedere.
E' necessario migliorare il dialogo anche a livello istituzionale nazionale...
SECONDA PARTE