Jean-Claude Killy si dimette dal CIO
di Matteo Pavesi
Jean-Claude Killy ha presentato al presidente del CIO Thomas Back le dimissioni da membro del Comitato Olimpico Internazionale: "ho 70 anni, devo andare - ha spiegato JC all'Equipe - Mi fermo perchè dopo aver fatto i Giochi di Sochi è difficile trovare qualcosa, alla mie età, di altrettanto stimolante. Mi fermo perché il mio percorso olimpico è iniziato ai Giochi di Innsbruck 50 anni fa, quando ero ancora sciatore, giusto mezzo secondo fa, di cui gli ultimi 20 passati nel CIO"
Killy, tre volte campione olimpico nel 1968, e tre volte Mondiale tra il 1966 e il 1968, è stato membro del CIO fin dal 1995; è stato co-presidente del Comitato Organizzatore dei Giochi di Albertville 1992, nonchè responsabile per la Commissione Coordinatrice per i Giochi 2014.
Il presidente Bach ha ringraziato Killy: "a nome dell'intero Movimento Olimpico desidero esprimere i miei più sinceri ringraziamenti e il più grande apprezzamento per i grandi risultati raggiunti da Jean-Claude nella sua carriera olimpica. E' stato una leggenda come sportivo, e poi si è dedicato al Comitato Olimpico, con i suoi valori e i suoi ideali, con altrettanto successo. So che potrei menzionare molti dei suoi risultati ma so che lui stesso ci tiene particolarmente al contributo offerto per la riuscita dei fantastici Giochi di Sochi 2014. Jean-Claude è stato una grande ambasciatore delle idee Olimpiche e lo ringrazio per i molti anni di eccellente servizio nel Movimento Olimpico."
Ecco il suo curriculum olimpico: coordinamento per i XVIII Giochi Olimpici di Nagano 1998 (1992-1998); Sport e Ambiente (1996), Finanza (1998-2014), "IOC 2000" (Comitato Esecutivo, 1999).
Killy è stato anche Vice-Chairman della Commissione Coordinatrice dei XIX Giochi Olimpici di Salt Lake City 2002 (1996-2002), e Chairman della Commissione Coordinatrice per i XX Giochi Olimpici di Torino 2006.
Proprio nell'ultimo periodo Jean-Claude è stato criticato per la sua grande vicinanza con il premier russo Putin: "la mia immagine ha subito un colpo? Non mi interessa...ho trascorso sette anni a lavorare direttamente con il capo di uno stato di 145 milioni di abitanti. Penso di essere uno di quelli che lo conosce meglio e penso che sia un uomo bravo"