Shiffrin: "che bello vincere per gli Stati Uniti"
di Matteo Pavesi
Era la medaglia più pronosticata di queste olimpiadi per lo sci alpino: ma una medaglia non è e non può essere scontata, troppi parametri possono influenzare la gara più importante di un quadriennio, e ancor più nello slalom.
Eppure Mikaela Shiffrin, la quasi 19enne di Eagle Vail, Colorado, ha risposto alle aspettative, facendo segnare il miglior tempo nella prima manche, per poi fermarsi a firmare qualche autografo, rispondere ai giornalisti, e con grande concentrazione, ripresentarsi in partenza per la seconda manche, andandosi a prendere il primo oro della carriera, la più giovane slalomista con questa medaglia al collo.
"Quanto mi piacerebbe avere una bandiera americana sulle spalle in ogni gara di Coppa, perchè è una sensazione bellissima tenerla e sapere che non sei in quel posto solo per te stessa o la tua famiglia o la tua squadra ma che rappresenti una intera nazione. Io devo tanto a tante persone che sono così contenta di poter condividere questa gioia con loro. Davvero - prosegue Mikaela - non ci sono solo io qui, ma tutti gli Stati Uniti. Ho letto tanti messaggi, tanti complimenti e tante critiche, tanti dubbiosi o persone che non volevano vedermi vincere o non sapevano se avrei potuto farlo...anche loro mi hanno dato la carica e anche a loro devo qualcosa."
Mamma Eilleen, una delle artifici di questa atleta "programmata" per vincere, confessa: "tra le due manche era calma. Abbiamo ascoltato un po' di musica, e lei sembrava davvero stare bene e aveva sensazioni positive. Mi ha detto semplicemente che avrebbe cercato di sciare bene".
Nel 2002, quando Marlies saliva per la prima volta su un podio di Coppa del Mondo, ad Aspen, Mikaela aveva 7 anni:"oggi è stato uno dei giorni più belli della vita. Marlies e Kathrin sono state dei modelli e degli idoli. Essere qui con loro e condividere questa gioia con la famiglia e gli amici, con gli allenatori e la squadra e con tutti quelli che hanno fatto parte del mio passato e che saranno parte del mio futuro, è davvero speciale...."
Speciale anche il suo recupero a metà manche, quando una incertezza prima del piano poteva costarle carissimo: "è stato un momento pazzesco, stavo andando veloce e ho pensato di non farcela, mi sono spaventata..."
Con grande sportività Marlies Schild accetta il verdetto: "dopo la prima manche ero delusa, non c'era feeling con la pista. Ho provato a cambiare atteggiamento nella seconda ed è venuto fuori il miglior tempo. Penso di aver vinto l'argento oggi, non di aver perso l'oro. Ma ovviamente l'oro è andato e mi manca. Sono però molto soddisfatta della mia carriera. Due giorni fa ho perso mia nonna e questa medaglia è per lei." Sarà l'ultima di stagione di Marlies? "Onestamente non lo so, non ancora. Se mi sentirò bene continuerò, se capirò che basta così...mi fermerò..."
Bronzo guadagnatissimo per Kathrin Zettel: "E' stata dura rimanere al parterre e vedere le altre scendere. Quando poi Maria ha tagliato il traguardo ed era dietro, sono scoppiata a piangere, ho urlato, ridevo insomma tante emozioni...Era la mia ultima chance di vincere una medaglia olimpica e sono felicissima"