Sochi 2014: Ligety re dei giganti, delude l'Italia
di Vittorio Savio
Il re del gigante è lui Ted Ligety. Non ci sono più dubbi. Dopo una stagione contraddistinta da 3 vittorie in coppa e dopo aver dominato la scorsa stagione, l'americano raccoglie l'unico alloro che gli mancava in bacheca, dopo la medaglia iridata di Schladming 2013 e Garmisch 2011: l'oro olimpico.
Per il team a stelle strisce si tratta inoltre della prima medaglia d'oro in gigante nella storia dello sci alpino. Ci era andato vicino 4 anni fa il suo collega Miller con l'argento, ma mai nessuno era riuscito a raccogliere inella storia di questa specialità il metallo più prezioso.Non ci sono più aggettivi per definire questo rullo compressore del gigante che si dimostra il più forte in questa specialità con due manche condotte da autentico protagonista. Alle sue spalle una coppia di francesi composta da Steve Missilier e Alexis Pinturault, staccati rispettivamente di 40 e 60 centesimi. Due francesi dunque sul podio, dopo il digiuno di medaglie durato fino ad ora qui a Sachi e che facevano temere per una spedizione disastrosa. I due galletti francesi riescono a recuperare nella seconda manche, complici anche gli errori di chi li precedeva. Finisce, invece, fuori dal podio (5/o) il ceco Ondrej Bank, secondo tempo di manche, quando forse stava cullando sogni di gloria insperati.
L'Italia anche deve mettere da parte i sogni di gloria, richiudendo la bacheca delle medaglie che mancano ormai dal lontano 1992 (oro di Tomba). Deraglia, infatti, giù dal podio virtuale Davide Simoncelli. Il poliziotto roveretano non riesce a dare ritmo alla sua sciata, mancando di fluidità e dopo qualche errore da metà in giù deve arrendersi all'evidenza dei fatti finendo alla fine 17/o (+2"06) ,dopo aver assaporato per metà gara il gusto del bronzo virtuale.
Grande deluso di giornata però è sicuramente anche Marcel Hirscher. Il campione salisburghese, nonostante abbia scatenato i suoi cavalli vapore nella seconda manche, non ha trovato rispondenza su questo tipo di neve finendo alla fine medaglia di legno. Alle sue spalle Bank e quindi il campione olimpico di discesa Matthias Mayer, partito sembra grazie ad un lasciapassare ottenuto dal Guenther Hujara in qualità di campione olimpico, non avendo i requisiti per partecipare a questa specialità.
Seguono in classifica il veterano austriaco Benjamin Raich (7/o), il tedesco Felix Neureuther 8/o e partito nonostante i problemi fisici al collo conseguenza dell'incidente in auto di qualche giorno fa. Chiudono i top10 il francese Thomas Fanarà e il giovane norvegese Erik Kristoffersen.
L'unico azzurro al traguardo è stato Luca De Aliprandini. Il trentino termina appena fuori dai top10, 11/o, la sua ottima prima esperienza olimpica, recuperando diverse posizioni rispetto alla mattinata.
Fuori purtroppo nell'ordine sia Manfred Moelgg, dopo una prima manche sottotono, e uscito dopo un errore di traiettoria da un dente. Quasi lo stesso punto dove ha pagato dazio anche Roberto Nani, anche se leggermente prima del collega Manny.
Una pista che nonostante tutto ha tenuto bene, rispetto a quanto accaduto ieri per le donne. Ancora una volta però i materiali hanno fatto la loro parte. Atomic non rende su questo tipo di neve, mentre esultano ancora Head e Salomon che raccolgono altre medaglie pesanti a questa Olimpiade.
Ora l'appuntamento per l'ultima gara del programma maschile dello sci alpino è con lo slalom speciale di sabato 22 febbraio.