Sochi 2014: Innerhofer è splendido argento
di Matteo Pavesi
Si! Ja! Yes! Sale altissimo l'urlo di Christof Innerhofer subito dopo aver tagliato il traguardo della Downhill Men di Rosa Kuthor, il campione di Gais sa che ha fatto una grande gara, una gara che gli permette di mettersi al collo uno splendido argento in discesa libera, la prima medaglia azzurra a Sochi 2014, nella prima prova dello sci alpino.
Winnerhofer è stato eccellente nella parte alta, nel tratto più tecnico, e nei primi due intermedi ha demolito tutti transitando con 58 e 44 centesimi di vantaggio sul leader provvisorio Mayer, per poi perdere progressivamente fino a tagliare il traguardo con soli 6 centesimi di ritardo, quelli che permettono all'austriaco Matthias Mayer di diventare il nuovo campione olimpico di discesa.
Innerhofer ha fatto quello che doveva, pochi o nessuno dopo di lui ha saputo guadagnare in fondo: la sua strategia nelle prove ha pagato: studiare la pista a tratti, i passaggi poco chiari, le sensazioni, il risparmiare energia quando e dove non era necessario sprecarle, quel nascondersi un po' e poi mettere insieme il tutto oggi, in gara, con la giusta precisione. E così dopo 38 anni torniamo sul podio della disciplina regina, migliorando il bronzo di Herbert Plank a Innsbruck '76.
Sarà un giorno di grande festa in Austria, dove lo sci è sport nazionale: 26 anni dopo l'argento in superg di papà Helmuth, Matthias Mayer vince per la prima volta in carriera, e quale momento e luogo migliore per rompere il ghiaccio? Finora un 5/o e un 6/o posto in discesa come migliori risultati, due podi in superg, ma era indicato tra i possibili favoriti grazie alle ottime prove dei giorni scorsi. Mayer ha fatto la differenza dopo il terzo intermedio, la sua prova è subito sembrata di alto livello, nella gara finora più importante della carriera.
Come Aamodt e Kjus degli anni migliori anche Svindal e Jansrud si scambiano i ruoli: quando non arriva sul podio il favorito Svindal ecco che il connazionale e amico Jansrud indovina le giuste traiettorie e regala a sè stesso la seconda medaglia della carriera dopo l'argento in gigante a Vancouver, e alla Norvegia l'ennesima medaglia nell'alpino. Proprio a Sochi nelle preolimpiche di due anni fa Jansrud aveva stupito tutti entrando per la prima volta nei top10, lui gigantista "prestato" alla velocità è cresciuto costantemente ed è stato capace di salire tre volte sul podio in discesa, consacrando oggi questa crescita con uno splendido bronzo.
Oltre all'acuto di Innerhofer possiamo dire che la prestazione degli azzurri è stata di ottimo livello, con 4 atleti nei primi 12: 7/o tempo per Peter Fill, 11/o per Dominik Paris e 12/o per Werner Heel. A sottolineare il grande clima di squadra ecco le parole di Peter al parterre: "sono abbastanza contento, peccato per quel che ho fatto in fondo, han perso un po' tutti dopo un certo pettorale, anche Inner, bisognava lasciare andare un po' di più. Sono contento per me e per la squadra, è stata una bella prestazione, possiamo fare bene, è bello vedere un tuo compagno là davanti"
I favoritissimi della vigilia hanno tradito: Svindal colleziona la terza medaglia di legno, dopo quello in gigante ai Mondiali di Schladming e di Garmisch, così come Miller che ha voluto strafare rispetto alle prove, con troppe imprecisioni, forse stanco, staccato alla fine di 52 centesimi che valgono l'8/o posto.
Completano la top10: Travis Ganong 5/o, Carlo Janka 6/o (primi numeri favoriti nella seconda parte del tracciato), Max Franz 9/o, Erik Guay 10/o. Il campione olimpico uscente, Didier Defago, è 14/o, male i francesi con David Poisson il migliore al 16/o posto.
Prossima gara per gli uomini venerdì prossimo con la superk, prima manche di discesa alle 8.